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È morto Antonio Pennacchi: lo scrittore aveva 71 anni

Credit: Ansa
Di Antonio Scali
Pubblicato il 3 Ago. 2021 alle 21:12 Aggiornato il 3 Ago. 2021 alle 21:21

È morto Antonio Pennacchi: lo scrittore aveva 71 anni

Antonio Pennacchi è morto. Lo scrittore, vincitore del Premio Strega nel 2010 con Canale Mussolini era nato a Latina il 26 gennaio 1950. Pennacchi si è spento oggi, 3 agosto 2021, all’età di 71 anni. Dalle prime indiscrezioni a stroncarlo sarebbe stato un infarto. Prima di diventare uno scrittore di successo, ha iniziato lavorando come operaio dell’Alcatel Cavi. Con i suoi romanzi ha fatto conoscere al grande pubblico l’impresa della bonifica dell’agro pontino, la vita, la sofferenza e le gioie dei coloni.

Pennacchi si è dedicato alla politica prima nelle file del MSI e poi in quelle del Partito marxista-leninista Italiano. Tra gli anni ’70 e ’80 ha aderito al PSI, alla CGIL e poi alla UIL. Nel 1983, durante un periodo di cassa integrazione, si è laureato in Lettere e filosofia per abbracciare poi la carriera di scrittore. Il debutto nel 1995 con Mammut, seguito da da Palude. Storia d’amore, di spettri e di trapianti.

Nel 2003 ha pubblicato Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi, romanzo autobiografico da cui nel 2007 è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico, diretto da Daniele Luchetti. Nel 2010 è uscito Canale Mussolini, finalista al Premio Campiello e vincitore dello Strega. Ha firmato poi Storia di Karel (2013), Camerata Neandertal. Libri, fantasmi e funerali vari (2014), Canale Mussolini. Parte seconda (2015), Il delitto di Agora (2018), rivisitazione del thriller Una nuvola rossa pubblicato nel 1998, e La strada del mare (2020).

“Apprendo con grande tristezza dell’improvvisa scomparsa dello scrittore Antonio Pennacchi che ci lascia all’età di 71 anni. Una enorme perdita non solo per la città di Latina ma per tutto il Paese. I suoi racconti hanno reso il nostro territorio un luogo letterario, dalla Fondazione ai giorni nostri. È una vera e propria icona di Latina. Pennacchi – commenta Damiano Coletta, sindaco di Latina – appartiene al patrimonio della città e tutti i latinensi oggi gliene rendono giustamente merito. Porgo le più sentite condoglianze alla sua famiglia a nome dell’Amministrazione comunale e di tutta la città di Latina”.

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