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La storia dei 20 dipinti falsi di Modigliani in mostra a Genova

Nudo sdraiato, Amedeo Modigliani. Credit: Afp/ Getty Images

Quasi 100mila visitatori saranno rimborsati per l'acquisto del biglietto della mostra esposta a Palazzo Ducale dal 16 marzo al 13 luglio 2017

Di Francesca Moriero
Pubblicato il 26 Gen. 2018 alle 15:58 Aggiornato il 26 Gen. 2018 alle 16:00

A Genova saranno rimborsati 98mila visitatori che avevano acquistato il biglietto della mostra di Amedeo Modigliani, che si tenne a Palazzo Ducale dal 16 marzo al 13 luglio 2017.

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Ad annunciarlo Palazzo Ducale e Assoutenti, l’associazione no profit per la difesa e la tutela dei consumatori, dopo l’incontro tra Fondazione Palazzo Ducale, il presidente Luca Bizzarri e il direttore generale Pietro Da Passano.

Nell’estate 2017, infatti, il Palazzo ha chiuso le porte per qualche giorno, su disposizione della procura di Genova.

La causa, che ha portato a un’indagine per truffa aggravata, era stata la messa in circolazione di opere d’arte ritenute false.

Su 21 dipinti 20 sono stati ritenuti falsi.

Lo storico museo ha dichiarato quindi di essere parte lesa: “Palazzo Ducale prende atto dell’iniziativa della Procura di Genova, alla quale ha fornito come doveroso la massima collaborazione. In conseguenza del procedimento in corso e indipendentemente dalle sue evoluzioni e da come si concluderà, Palazzo Ducale ha subito consistenti danni d’immagine e materiali (e rischia di subirne ulteriori) e si configura esclusivamente come parte lesa. Palazzo Ducale rimarca di non avere organizzato direttamente la mostra avendone commissionato la realizzazione e la selezione delle opere, a un partner di prestigio nazionale e internazionale”.

Secondo l’esperta Isabella Quattrocchi, le tele erano totalmente inattendibili “nel tratto e nel pigmeo” e le cornici risultavano provenire dall’est Europa e dall’America.

Inoltre ha specificato che la mostra sarebbe stata organizzata in modo consapevole, nonostante gli organizzatori abbiano negato qualsiasi legame con la vicenda.

L’organizzazione MondoMostre Skira, la fondazione che ha progettato e coordinato la mostra, provvederà al rimborso qualora la sentenza definitiva a danno dei falsari venga pronunciata.

In un comunicato si legge che “Palazzo Ducale non ha incassato alcun corrispettivo dalla vendita dei biglietti, che di per se spettava a Skira, tuttavia considerata parte lesa dalla stessa Procura, per il danno d’immagine comunque subito. I visitatori della mostra saranno indubbiamente risarciti se la non autenticità delle opere sarà confermata”.

I 21 dipinti sono ancora oggi sotto custodia dei Carabinieri: tre gli indagati, il presidente di MondoMostre Skira, Massimo Vitta Zelman, il collezionista Joseph Guttmann (proprietario di alcune delle opere ritenute false) e uno dei curatori della mostra, Rudy Chiappini.

Chiappini a dichiarato: “ho raccolto informazioni e documentazioni che mi sono state fornite da ogni tela. Se vi sono irregolarità è necessario tornare alla fonte”.

Secondo quanto reso noto dalla Fondazione di Palazzo Ducale in collaborazione con le associazioni dei consumatori liguri, sarà inoltre istituito un numero verde per informare i visitatori truffati su qualsivoglia indicazione in merito.

La mostra si proponeva di illustrare il percorso creativo dell’artista attraverso dipinti provenienti da importanti musei come il Musée de l’Orangerie e il Musée National Picasso di Parigi, il Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, la Pinacoteca di Brera e da prestigiose collezioni europee e americane. Oltre ai ritratti l’esibizione rivolgeva un’attenzione particolare anche a celebri Nudi.

Il video di presentazione della mostra:

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