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    Voghera, la chat della sindaca con gli assessori: “Il marocchino che chiedeva l’elemosina è annegato?”

    Di Giulio Alibrandi
    Pubblicato il 29 Set. 2021 alle 10:45 Aggiornato il 29 Set. 2021 alle 11:50

    Voghera, la chat della sindaca con gli assessori: “Il marocchino che chiedeva l’elemosina è annegato?”

    Continua a far discutere la chat WhatsApp usata dalla sindaca e dagli altri membri della giunta di Voghera, a due mesi dall’uccisione di Youns El Boussettaoui da parte dell’assessore alla Sicurezza della città Massimo Adriatici. In alcuni nuovi screenshot della chat diffusi online, vengono mostrati messaggi in cui gli assessori e la stessa sindaca si lasciano andare ad altre battute di dubbio gusto su questioni di ordine pubblico.

    “Ma in tutto ciò il marocchino che chiedeva elemosina è annegato?”, chiede direttamente la sindaca Paola Garlaschelli in uno dei messaggi, dopo i tentativi di prendere le distanze da altre conversazioni pubblicate nelle scorse settimane, in cui l’assessore ai Lavori pubblici Giancarlo Gabba chiedeva di iniziare “a sparare”.

    Anche nelle nuove chat, risalenti allo scorso 12 marzo, Gabba chiede di passare alle maniere forti. “Purtroppo, ormai non bastano più i nostri vigili! Ci vuole ben altro!”, ha detto in uno dei messaggi, accompagnato dall’emoji di una bomba. Prima i suoi colleghi avevano pubblicato una foto

    di un luogo della città definito “il tempio della cavalleria, dove vanno lì a bivaccare”, a cui Adriatici, accusato dell’omicidio del 39enne marocchino El Boussettaoui, risponde: “Togliamo la panchina”, con l’emoji di una faccia che ride.

    Due settimane fa, la pubblicazione delle prime conversazioni della chat della giunta di Voghera aveva spinto l’opposizione a chiedere le dimissioni della sindaca, che aveva definito “riprovevole” il commento di Gabba.

    “Finché non si comincerà a sparare, sarà sempre peggio”, affermava Gabba in un messaggio risalente al 26 giugno, quasi un mese prima dell’uccisione di El Boussettaoui. In precedenza la vicesindaca Simona Virgilio aveva parlato di un “mega assembramento con tantissimi individui con bottiglie in mano” davanti “all’Africa market”. “Temo che anche il buon Massimo non sappia più come affrontare il problema con i nostri poliziotti”, aveva poi aggiunto Gabba, in riferimento proprio ad Adriatici.

    Lo scorso 21 luglio, l’assessore leghista ha sparato a El Boussetaoui con un colpo di pistola, a seguito di una lite avvenuta di fronte a un bar piazza Meardi, a Voghera. Adriatici ha dichiarato di essere intervenuto per far allontanare Boussetaoui, accusato di aver infastidito i clienti del bar. Secondo Adriatici, dopo essere stato spinto a terra, gli sarebbe “partito il colpo” dalla pistola che stava impugnando. L’analisi dei filmati delle telecamere di sicurezza nella zona sembrano indicare che Adriatici stesse pedinando El Boussettaoui.

    Secondo una perizia chiesta dai legali che assistono i famigliari del marocchino di 39 anni, Adriatici ha sparato con una pistola caricata con proiettili “hollow point”, noti anche come “dum dum”, il cui uso è vietato anche in guerra.

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