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    “Negra di mer**, lavami i pavimenti, non hai diritti”: gli insulti razzisti del calciatore del Monregale

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 7 Lug. 2020 alle 15:16 Aggiornato il 7 Lug. 2020 alle 22:31

    “Sei negra e donna, non hai diritti”. Un video pubblicato su Instagram con risvolti inquietanti e che vede come protagonista un calciatore del Moregale calcio, Marco Rossi, il quale si lancia in una serie di insulti sessisti e intrisi di razzismo contro una giovane influencer nera di Milano. Il ragazzo di 19 anni e atleta nella squadra di Modovì, a Cuneo, non è stato ancora sottoposto a nessun tipo di provvedimento da parte della squadra.

    “C’è una negra di mer** che pensa di avere i diritti, e tra l’altro sta negra è pure donna, e già le parole donna e diritti non dovrebbero stare nella stessa frase – l’elegante esordio del giovane – in più se aggiungi un negra, fa già ridere così”. “Questo orango tango – continua – ha avuto la brillante idea di denunciarmi per falsa testimonianza. Magari è vero, un po’ di falso l’ho dichiarato, però ero fuso, ubriaco, ci sta no?”. E aggiunge frasi come “lavami i pavienti, tro**, ti dovrei pagare la macchina solo perché fai il cous cous”. Dopo che il video è diventato virale, il ragazzo ha cancellato tutti i suoi profili social ed è sparito. Ma non è escluso che per lui non ci siano conseguenze.

    La società sportiva dove il responsabile del gesto si allena annuncia: “Lo convochiamo per un chiarimento”. E dirama una nota: “In riferimento all’episodio relativo alla pubblicazione di un video dai contenuti razzisti e sessisti diffuso sui social network da parte di un proprio tesserato, Monregale calcio prende fortemente le distanze da quanto contenuto nel video, denigrando da sempre ogni forma di discriminazione di qualsiasi genere. La società – prosegue la nota – è da sempre impegnata a promuovere comportamenti, progetti e iniziative che favoriscano l’integrazione sociale, sulla scorta dei contenuti della Carta federale dei diritti del bambino e del proprio Codice etico”. L’episodio in questione, “dal quale la società si dissocia profondamente, è avvenuto in un contesto totalmente estraneo alle dinamiche del calcio e della pratica sportiva (peraltro ferma dal febbraio scorso), afferendo esclusivamente alla sfera personale e privata del tesserato”.

    “Era un video privato che è stato diffuso a mia insaputa e senza il mio consenso”. Dopo qualche ora il ragazzo ha parlato per voce del suo avvocato, Alessio Ghisolfi. “Questo frame destinato a una visione privata, e non pubblica, ha destato clamore – prosegue il legale – in considerazione dei toni utilizzati, elevandosi a manifesto e programma politico, mentre in realtà è una sceneggiatura privata che tale resta”.

    Il legale definisce quel video in cui il giovane definisce una donna “negra di m…”  come “un gioco che non piace, e uso appositamente questo termine. Ma ha un solo movente privato. Non è stato concepito come strumento di diffusione d’odio, come un suo utilizzo distorto ad opera di terzi, ha invece prodotto”. “Dopo giorni di riflessione trascorsi nel dolore, Marco, per mio tramite, si scusa con quanti possano essersi sentiti toccati su un tema su cui giustamente è molto difficile scherzare”.

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