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    “Darei fuoco agli studenti”: prof di Aosta nei guai

    Credit Pixabay
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 8 Gen. 2024 alle 14:11

    La Sovrintendenza agli studi della Regione Valle d’Aosta ha avviato un procedimento disciplinare contro un professore che in un post su Facebook ha affermato, in tono sarcastico, che vorrebbe dar fuoco a certi studenti.

    “Se c’è una tipologia di studenti a cui darei volentieri fuoco, come a Giovanna D’Arco, be’…Les (liceo economico sociale, ndr) è la sigla giusta”, ha scritto il docente, che insegna al liceo delle scienze umane e scientifico Regina Maria Adelaide di Aosta ma che al Les ha recentemente tenuto un’ora di supplenza.

    “Non è cambiato nulla rispetto a otto anni fa, quando ci insegnavo io”, si legge nel post. “Incapaci di star seduti. Incapaci di star fermi. Incapaci di alzarsi da una sedia senza far rumore. Incapaci di parlare senza gridare. Incapaci di guardare un film l’ultimo giorno di scuola, perché non hanno altri mezzi per affermare la propria esistenza se non urlando”.

    L’uomo accusa i ragazzi di essere “incapaci di accettare la più elementare norma di comportamento, perché in famiglia non ne hanno mai ricevuta nessuna”.

    “E visto che i termosifoni accesi in questa scuola non li ho mai sentiti – prosegue l’insegnante – una classe che in questa stagione tenga tutte e quattro le finestre aperte per 50 minuti non è composta da studenti, ma da emerite teste di c… Spero che trascorrano il 2024 con una broncopolmonite fulminante”.

    Il post è stato pubblicato lo scorso 22 dicembre, ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. A segnalarlo alle autorità scolastiche regionali è stato un ex alunno del Les, sentitosi offeso dalle parole del docente, finché lo screenshot è arrivato anche agli uffici della Regione Valle d’Aosta.

    La sovraintendente agli Studi, Marina Fey, ha inoltrato la segnalazione al dirigente scolastico, Giovanni Peduto, affinché valuti un’eventuale procedura disciplinare a carico dell’insegnante e ha fatto contattare lo stesso docente chiedendo di rimuovere il post incriminato e pubblicarne uno di scuse.

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