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    Va in ospedale e viene rimandato a casa dopo il controllo, muore due giorni dopo. Aperta l’inchiesta

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 28 Feb. 2024 alle 15:45 Aggiornato il 28 Feb. 2024 alle 15:50

    Si dovrà fare luce sulle cause che hanno portato alla morte di Davide Checchia. Il 45enne si era recato al pronto soccorso dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto il 20 febbraio per una copiosa presenza di sangue, e dopo vari accertamenti era stato rimandato a casa, ma dopo solo due giorni si è sentito male in casa ed è morto.

    I familiari hanno presentato un esposto alla Procura di Vasto ed è stato aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti. Da chiarire dunque le cause del decesso. Intanto è stata disposta l’autopsia. Davide lavorava alla Nsg di San Salvo, dove era molto stimato. Nel tempo libero si dedicava invece alle sue grandi passioni, l’olivicoltura e la viticoltura.

    Il 20 febbraio si era accorto di accusare una copiosa presenza di sangue nelle feci e, preoccupato, si era recato al pronto soccorso. Qui è rimasto quattro ore, durante le quali i medici lo hanno sottoposto ai vari accertamenti, tra cui gli esami del sangue che avrebbero palesato alcuni valori “sballati”. Non erano poi emerse criticità, per cui era stato dimesso e rimandato a casa.

    Il 45enne però ha continuato a perdere sangue, a lamentare mal di pancia e per di più è sopraggiunta la febbre a 38. Giovedì scorso le sue condizioni sono peggiorate. Davide si è sentito male mentre si trovava nella sua camera. La madre, che viveva con lui, ha sentito un tonfo ed è corsa nella stanza del figlio trovandolo riverso a terra. All’arrivo del 118, i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

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