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    Uccise la cugina Giusy e l’abbandonò sugli scogli: dopo quasi 20 anni di carcere chiede perdono alla famiglia

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 28 Mag. 2023 alle 10:14

    Nel 2004 ha ucciso sua cugina Giusy Potenza dopo averla sfigurata. Ora ha chiesto perdono alla famiglia della giovane che quando è stata uccisa aveva solo 14 anni. Per quell’omicidio, commesso nel 2004 a Manfredonia, in provincia di Foggia, Giovanni Potenza è stato condannato a 30 anni di reclusione e ora chiede perdono. A riferirlo è l’avvocato Innocenza Starace che assiste i parenti di Giusy, tra cui il nonno materno della vittima.

    Quest’ultimo ha fatto sapere, attraverso il suo legale, di essere “disposto a perdonare l’assassino di sua nipote solo se rivelasse chi sono i suoi complici”. Del coinvolgimento di altre persone nell’omicidio è convinta anche Starace: “Anche sotto il profilo giudiziario, sebbene il processo si sia concluso con una pesante condanna – ha evidenziato – molti elementi emersi nel corso del procedimento già all’epoca dei fatti portarono a ipotizzare la presenza di complici”.

    Potenza, 46 anni, è in carcere dal 2004 dopo essere stato condannato in via definitiva a 30 anni perché accusato di aver ucciso la 14enne, di averla sfigurata e poi di avere abbandonato il corpo su una scogliera. Era il pomeriggio del 12 novembre del 2004 quando la studentessa uscì di casa senza mai più fare rientro. Il giorno seguente i familiari sporsero denuncia alla polizia e nello stesso giorno venne ritrovato il corpo della giovane. Il movente non venne mai accertato. Secondo l’avvocata Starace “si trattò di un omicidio al termine di un atto di violenza sessuale nei confronti della 14enne”.

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