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    Turiste belghe uccise, il pirata della strada era sotto effetto di alcol e droga

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 12 Ott. 2022 alle 10:14 Aggiornato il 12 Ott. 2022 alle 10:18

    Si trova in stato di fermo, con l’accusa di duplice omicidio stradale, l’uomo che nella notte di sabato ha investito e ucciso due giovani turiste belghe, Jessy Dewildeman e Wibe Bijls, investendole sul tratto urbano dell’A24 all’altezza di Tor Cervara, a Roma. Il 45enne, già noto alle forze dell’ordine, era fuggito a piedi verso le campagne abbandonando l’auto sul ciglio della strada dopo l’impatto: in breve è stato raggiunto dalla polizia che lo ha identificato e fermato: dalle analisi risulta che si fosse messo al volante in stato di ebrezza e sotto l’effetto di droga. Domenica pomeriggio è stato inoltre portato negli uffici di polizia per essere ascoltato.

    Vista la sua condotta, per lui gli inquirenti potrebbero contestare anche il reato di omissione di soccorso. Le due turiste si erano fermate ed erano scese dall’auto per prestare soccorso a un altro automobilista coinvolto in un incidente: sono state falciate dall’auto in corsa guidata dal 45enne. Le due si sono trovate di fronte ad una Smart che le ha sbalzate nell’altra corsia. Originarie di Menen, provincia delle Fiandre Occidentali, erano in Italia da una settimana e avevano preso a noleggio un’auto che avrebbero dovuto riconsegnare il giorno dopo, per poi tornare a casa in Belgio. Wibe era orfana di padre e di madre e lascia tre sorelle e un fratello. Quest’ultimo ha detto ai giornalisti disperato: “Aspettava un bambino, era alla sedicesima settimana”.

    Passava la sua vita tra lavoretti nei ristoranti e nei supermercati, quel viaggio era un regalo fatto all’amica Jessy da una signora per la quale faceva le pulizie. “Il fatto che volesse aiutare persone che non conosceva in un Paese straniero dice tutto di mia sorella. Jessy avrebbe aiutato chiunque. E ha davvero attraversato il fuoco per le persone che amava” ha dichiarato a La Repubblica il fratello di Jesy.

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