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    Torino, chiesto l’ergastolo per l’anarchico Cospito: si esprimerà la Corte costituzionale

    Manifestazione di solidarietà degli anarchici per il processo ad Alfredo Cospito. Torino, 5 dicembre 2022. Credit: ANSA/TINO ROMANO
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 5 Dic. 2022 alle 18:37

    Torino, chiesto l’ergastolo per l’anarchico Cospito: si esprimerà la Corte costituzionale

    “Condannato in un limbo senza fine, in attesa della fine dei miei giorni”. Lo ha affermato oggi l’anarchico Alfredo Cospito, in una dichiarazione spontanea che ha aperto il nuovo processo d’appello in cui è imputato a Torino. Arrivato al 46esimo giorno di sciopero della fame per protestare contro il carcere duro, Cospito ha chiesto l’abolizione di 41bis e ergastolo ostativo, mentre un corteo di anarchici ha sfilato per le strade della città piemontese.

    “Non ci sto e non mi arrendo ma continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo paese”, ha detto Cospito, già condannato a 20 anni per l’invio di due pacchi bomba alla scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo) nel 2005, esplosi senza provocare feriti.

    Dopo la riqualificazione del reato, Cospito è stato condannato lo scorso luglio per devastazione, saccheggio e strage, che prevede invece l’ergastolo. I giudici oggi hanno scelto di accogliere alcune eccezioni avanzate della difesa, rinviando alla Corte costituzionale la decisione su eventuali attenuanti. Se confermate, Cospito verrebbe condannato a una pena tra i 21 e 24 anni. Oggi invece il procuratore generale Francesco Saluzzo ha chiesto per Cospito l’ergastolo e per Anna Beniamino, compagna di Cospito, una condanna a 27 anni e 1 mese. “I fatti di Fossano, pur qualificati come strage, non posso essere ritenuti di eguale gravità quindi di eguale pena con le stragi che hanno provocato decine di morti in passato”, il parere degli avvocati della difesa. Cospito, già condannato per aver gambizzato nel 2012 l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, è considerato dai giudici l’ideologo della Fai (Federazione anarchica informale). Lo scorso maggio è stato sottoposto all’isolamento, come previsto dal 41 bis, ed è stato trasferito al carcere di Sassari. Una decisione contestato con uno sciopero della fame iniziato un mese e mezzo fa.

    “La magistratura italiana ha deciso che, troppo sovversivo, non potevo avere più la possibilità di rivedere le stelle, la libertà, si è preferito l’ergastolo ostativo, che non ho dubbio mi darete, con l’assurda accusa di aver commesso una strage politica per due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno”, ha detto Cospito. “Non soddisfatti, si è deciso, oltre all’ergastolo ostativo, visto che dal carcere continuavo a scrivere e collaborare alla stampa anarchica, di tapparmi la bocca per sempre con il 41 bis“, ha aggiunto nella sua dichiarazione all’inizio dell’udienza di oggi.

    Per le strade di Torino, circa 250 anarchici hanno chiesto la sua liberazione partendo dal Palazzo di giustizia per arrivare in corso Regina Margherita. Durante il tragitto sono stati accesi dei fumogeni e sono state fatte esplodere diverse bombe carta, mentre un barista che si stava lamentando per le scritte disegnatre sui muri delle banche, è stato malmenato.

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