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    È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale

    Il nuovo numero di The Post Internazionale è disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App e da domani, venerdì 26 aprile, in tutte le edicole

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 25 Apr. 2024 alle 17:00

    È uscito il nuovo numero di The Post InternazionaleIl magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 26 aprile, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in Italia, storie inedite e reportage dal mondo, e grande spazio alla cultura con alcuni tra i più importanti intellettuali italiani.

    La nostra cover story è dedicata alla vendetta dell’Iran nei confronti di Israele. Il raid di Damasco. La risposta (annunciata) di Teheran. L’alleanza occidentale-araba in difesa dello Stato ebraico. La controrappresaglia di Netanyahu. E i timori degli Usa che vogliono evitare una nuova guerra. Ecco perché dopo gli attacchi di aprile il Medio Oriente non è più lo stesso di prima.

    E ancora, un approfondimento sui droni di Tehran. Possono volar eper 2.500 chilometri a una velocità massima di 185 km/h. Trasportano 40 chili di esplosivo. Ma non sono teleguidati. E offrono la massima efficacia nel corto raggio. Così funzionano gli aerei senza pilota dell’Iran.

    I leader del Vecchio Continente hanno condannato l’attacco dell’Iran a Israele. E preparano nuove sanzioni Ue contro Teheran. Ma invitano anche Netanyahu alla moderazione. Ecco perché l’Europa ora teme l’escalation.

    Inoltre, un’analisi sulla linea rossa di Washington. Biden è sempre più infastidito dal pugno duro di Netanayahu. Il presidente Usa con le elezioni alle porte vuole evitare che scoppi una nuova guerra. Ma finora a Gaza ha mandato messaggi contrastanti.

    Con il raid all’ambasciata dell’Iran a Damasco e la seguente rappresaglia di Teheran il premier ha ottenuto ciò che voleva: allargare la guerra e allontanare Gaza dalle prime pagine. Ma ora il conflitto potrebbe davvero espandersi a Libano, Siria, Iraq e alla Penisola arabica.

    Dopo il raid degli ayatollah Israele ha scelto di rispondere con un attacco frontale ma limitato. E verso un obiettivo simbolico. Netanyahu non vuole disperdere il sostegno internazionale riacquisito. E ora può presentare il conto agli Stati Uniti. Ecco cosa cambia in Medio Oriente.

    Inoltre, un approfondimento sugli Usa. Nella campagna per le presidenziali la politica estera avrà un’importanza centrale. I conflitti in Ucraina e Medio Oriente sono un punto a sfavore per Biden. Che non riesce a farle finire. Trump invece promette che con lui tornerà il sereno. Però non spiega come ci riuscirà.

    Infine, un reportage sui ribelli del Mar Rosso. Bersagliano le navi degli alleati di Tel Aviv per indurre Netanyahu a fermare l’invasione a Gaza. E hanno anche partecipato all’attacco dell’Iran contro lo Stato ebraico. Così, da piccolo gruppo armato, gli Houthi sono arrivati a ridisegnare il commercio internazionale.

    Questo e molto altro nel nuovo numero del settimanale The Post Internazionale in edicola da domani e disponibile già da ora nella versione digitale.
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