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    Strage sul lavoro: dopo la morte dello studente di 18 anni a Udine, altre due vittime a Pomezia e nel torinese

    Credit: ANSA / CIRO FUSCO
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 22 Gen. 2022 alle 13:57

    Strage sul lavoro: dopo la morte dello studente di 18 anni a Udine altre due vittime in provincia di Roma e Torino

    Continua la strage sul lavoro in Italia: nelle ultime ore hanno perso la vita altri due operai in provincia di Roma e di Torino, poco dopo la notizia della tragica morte del 18enne Lorenzo Parelli, schiacciato da una barra d’acciaio nell’ultimo giorno di stage per l’Alternanza scuola lavoro.

    Ieri pomeriggio, un operaio di 65 anni è caduto dal tetto di un capannone industriale a Santa Procula, a Pomezia, mentre disponeva i cavi elettrici per l’allestimento di una cella frigorifera. L’uomo, precipitato da un’altezza di cinque metri, è morto sul colpo.

    Stamattina un altro operaio ha perso la vita a Busano, in provincia di Torino, nell’azienda di stampaggio Silca: si tratta della prima vittima sul lavoro di quest’anno nella regione Piemonte, dopo i 44 morti registrati l’anno scorso. Secondo le prime ricostruzioni, al momento dell’incidente l’uomo stava lavorando con una sabbiatrice.

    Ieri aveva destato scalpore la morte del diciottenne Lorenzo Parelli  colpito alla testa da una putrella, una barra metallica, nell’ultimo pomeriggio di stage nello stabilimento Burimec, a Lauzacco. Il giovane studente di meccanica dell’Istituto salesiano Bearzi di Udine, stava svolgendo un tirocinio non retribuito nella fabbrica come parte di un progetto per l’Alternanza scuola-lavoro  (ora nota come Pcto, o Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), resa obbligatoria dalla legge 107 del 2015 la cosiddetta riforma della Buona Scuola.

    Secondo i dati dell’Inail, da gennaio a dicembre del 2021, le morti sul lavoro in Italia sono state 1.116, il 12 percento in più rispetto al livello precedente la pandemia, per una una media di 3,4 morti al giorno. Secondo l’Inail, su 7.486 aziende ispezionate nel corso del 2020, l’86,57 percento è risultato irregolare.

    “La questione delle morti sul lavoro assume sempre più i contorni di una strage continua”, aveva detto lo scorso settembre il presidente del Consiglio Mario Draghi, annunciando provvedimenti immediati.

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