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    La storia di integrazione di Badar, 23enne neo Carabiniere che in un colpo solo smentisce valanghe di pregiudizi sui musulmani

    Credit: Pagina Fb Italo-Marocchini
    Di Giulio Cavalli
    Pubblicato il 23 Giu. 2019 alle 20:08 Aggiornato il 24 Giu. 2019 alle 11:37

    Storia Badar carabiniere musulmano | È l’uomo perfetto di cui avere paura. È straniero, per di più di religione islamica, è circondato da donne con il velo e si porta addosso un nome di quelli che di questi tempi viene sventolato sui giornali per rimestare nel torbido.

    Lui è Badar Eddine Mennani, è nato 23 anni fa a Santa Maria Capua Vetere (in provincia di Caserta), è italiano a tutti gli effetti e fin da piccolo sognava di essere carabiniere. In Campania seguiva con passione le gesta dell’Arma e quando a 18 anni si è trasferito a Bergamo ha deciso di provare il concorso.

    Alla scuola Cernaia di Torino ha trovato compagni e superiori che l’hanno rispettato e hanno rispettato anche la sua fede, disponibili anche ad andargli incontro per le esigenze del Ramadan. Ora, finalmente, ha coronato il suo sogno ed è un carabiniere a tutti gli effetti.

    Nelle foto del giuramento dei 297 allievi Carabinieri alla caserma Cernaia di Torino appare fiero di rappresentare quei valori che ha inseguito fin da piccolo e Badar si dice fiero di essere diventato servitore dello Stato italiano.

    La madre ha raccontato all’Ansa che fin da piccolo Badar era orgoglioso di mettersi al servizio degli altri, da sempre predisposto all’aiuto e all’incontro. E la sua storia, se ci pensate, cozza con certo spirito di questo tempo proprio perché è una storia di incontro, condivisione di valori, e ruolo civile.

    Un caso di integrazione piena, verrebbe da dire, che smentisce in un colpo solo decine di pregiudizi e di castronerie che sui musulmani vengono sputate con tanta facilità sui giornali e nelle trasmissioni televisive.

    Sembra assurdo nel 2019 dover scrivere ancora che non è la religione e la provenienza che fa di una persona ciò che è e sembra incredibile che un musulmano diventato carabiniere possa diventare una notizia se non fosse che ogni storia come quella di Badar in fondo è un’arma (bianca) di distruzione contro l’ignoranza e il pregiudizio.

    La foto in cui sua madre, velata, gli sistema gli alamari sulla divisa racconta di un’Italia che nonostante gli oscurantisti è già il Paese di questi giovani che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro e degli adulti, fieri di essere italiani addirittura da indossare la divisa, consapevoli del proprio ruolo all’interno di una società che anche loro rappresentano, mettendo a disposizione i propri talenti e la propria forza di volontà.

    Perché il mondo va avanti, nonostante tutto. E tutti.

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