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    Stato di emergenza fino a marzo e Green pass obbligatorio fino a giugno: le ipotesi del governo

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 2 Nov. 2021 alle 08:50

    Si va verso un nuovo prolungamento dello stato di emergenza causato dal Covid, con un aumento di casi registrato negli ultimi giorni e il tasso di positività tornato sopra la soglia dell’1%. Il governo deve gestire questa seconda fase della campagna vaccinale, garantire le aperture dei locali e delle attività commerciali anche in caso di nuovi aumenti dei contagi e organizzare al meglio il Natale degli italiani. Per questo, secondo un retroscena del Corriere della Sera, l’esecutivo dovrebbe prolungare lo stato di emergenza fino a marzo e il Green pass obbligatorio fino a giugno.

    Servirà in entrambi i casi un nuovo decreto, perché le misure al momento in vigore per contrastare la pandemia scadono il 31 dicembre. L’obbligo di certificato verde potrebbe dunque arrivare fino all’estate, anche qualora lo stato di emergenza dovesse terminare prima. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha infatti spiegato che con il Green pass si possono “tenere aperti tutti i luoghi della socializzazione, della cultura, i ristoranti, le scuole e le università”. Con buona pace dei suoi contestatori.

    Inoltre in questo modo il governo spera di spingere alla vaccinazione quei milioni di italiani ancora restii, con l’obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge. Altra priorità è quella di tutelare chi il vaccino lo ha già fatto e rischia di ammalarsi entrando in contatto con coloro pur non essendo vaccinati non si sottopongono a tampone. Per questo l’idea è di prolungare la misura fino a quando il virus continuerà a circolare e ci saranno nuovi positivi ogni giorno.

    Per quanto riguarda lo stato d’emergenza, secondo la legge non è propagabile oltre gennaio 2022, perché può durare 12 mesi prorogabili per altri 12 (la prima volta fu varato il 31 gennaio 2020). Bisognerà dunque trovare un’alternativa. Tra le ipotesi, quella di trasformare la norma in un emendamento ad altri provvedimenti — ad esempio il milleproroghe — come avviene per il terremoto, oppure creare un provvedimento ad hoc.

    Con la proroga dello stato d’emergenza, inoltre, in base all’andamento dell’epidemia, si potranno rinegoziare gli accordi sullo smart working, sia nel settore pubblico sia nel privato. Con la scadenza dei decreti in vigore fino a fine anno, bisognerà poi valutare quali misure di contenimento prolungare. Dovrebbero essere sicuramente confermate l’obbligo di mascherine al chiuso e il distanziamento in caso di affollamento. Potranno esserci invece alcuni allentamenti per quanto riguarda i protocolli di sicurezza delle varie attività e il periodo di quarantena per i vaccinati.

    Il Natale è ormai alle porte e il governo non potrà farsi trovare impreparato. In vista delle festività e quindi delle maggiori occasioni di contatto e incontro tra persone, bisognerà evitare chiusure e restrizioni per le attività o il ritorno del coprifuoco. Al momento tutto il Paese è in zona bianca, grazie ai parametri concordati con i governatori, che puntano soprattutto sulla percentuale di posti occupati negli ospedali, sia in area medica che in terapia intensiva. Il vero termometro della pandemia e il dato da tenere d’occhio per non mettere nuovamente sotto pressione il sistema sanitario.

    Leggi anche: Green pass per lavorare: perché in Italia si e all’estero no

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