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    Soldi ritrovati nella cuccia del cane di Cirinnà, il pm chiede l’archiviazione. “Chi mi risarcirà per tutta la gogna mediatica?”

    Monica Cirinnà. Credit: Ansa
    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 12 Mag. 2022 alle 14:31 Aggiornato il 12 Mag. 2022 alle 15:22

    C’è la richiesta di archiviazione per la vicenda del ritrovamento di 24mila euro nella cuccia del cane nella residenza estiva della senatrice Pd Monica Cirinnà. Lo riferisce il quotidiano il Tirreno, che riporta la la richiesta della procura di Grosseto in attesa che il giudice per le indagini preliminari prenda la sua decisione il prossimo 6 giugno. Non ci sarebbe nessun reato imputabile alla senatrice e a suo marito Esterino Montino, sindaco di Fiumicino.

    Adesso quel denaro potrebbe essere un aiuto contro la violenza perché, nel caso in cui il giudice decidesse di consegnare la cifra all’azienda, la senatrice annuncia che andrà al centro contro le discriminazioni e la violenza sulle donne di Grosseto, che due sportelli di ascolto anche a Orbetello e Capalbio. “Ho scelto di donare tutto il denaro al centro antiviolenza perché anche quella che subisco è violenza”, afferma la senatrice a TPI.

    “Abusi verbali che tutt’ora continuano, anche da parte di donne che fanno politica”, spiega al Tirreno la senatrice. “Giorgia Meloni più volte nei comizi di Fratelli d’Italia ha dichiarato “C’è una senatrice del Pd alla quale non è stato chiesto conto del denaro ritrovato nella cuccia del suo cane mentre a noi chiedono le analisi del sangue”. Una roba vergognosa. Ma questa vicenda non può che rafforzare l’azione politica mia e di mio marito. Siamo dalla parte dei diritti in modo chiaro è netto e continueremo ad esserlo. Il fango che ci è stato tirato addosso non ci tocca: siamo e continueremo ad essere limpidi”.

    La senatrice Cirinnà racconta al Tirreno ciò che ha provato in quei giorni e i disagi vissuti con l’intera famiglia: “Ho trascorso dei giorni di panico a causa della fuga di notizie che ha messo in pericolo me e la mia famiglia: qualunque malfattore avrebbe potuto avvicinarci e minacciarci per avere i soldi indietro. Ero sola con la mia famiglia. Quando sono stati ritrovati i soldi abbiamo immediatamente chiamato le forze dell’ordine per denunciare il fatto e chiedere protezione. Ma questo non è avvenuto: a noi non è stato neanche consegnato il verbale della denuncia mentre, nel giro di 48 ore, ce l’avevano tutti i giornali”.

    “Attendo con rispetto la decisione del Gip. Mi chiedo”, prosegue la senatrice, “chi mi risarcirà per tutta la gogna mediatica e social?”.

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