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    Fa sesso con un cadavere in un’agenzia di pompe funebri: 23enne arrestato

    Il ragazzo è stato incastrato dal test del Dna

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 18 Dic. 2018 alle 15:22 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:21

    Ha fatto sesso con un cadavere dopo essersi intrufolato in un’agenzia di pompe funebri. Un uomo, nel Regno Unito, è stato arrestato dopo aver compiuto il gesto folle l’11 novembre 2018. La notizia è stata riportata dal Sun.

    La vicenda

    Il protagonista, Khurum Shazada, disoccupato e di 23 anni, è entrato di nascosto nell’agenzia funebre Central England Co-operative – a Walsall Road, nella zona di Great Barr – di Birmingham. Lì ha avuto un rapporto sessuale con un morto che doveva essere preparato e sistemato in una bara. Poi è tornato a casa, in un ostello vicino alla città di Aston.

    Il giovane, bloccato dalla polizia pochi giorni dopo, è stato scoperto grazie alla prova del Dna. Per lui le accuse sono di violazione di proprietà privata e vilipendio di cadavere.

    “L’episodio risale a domenica 11 novembre, mentre il ragazzo è stato fermato pochi giorni dopo e, il 21 novembre, si è svolta la prima udienza al termine della quale è stato confermato l’arresto”, ha dichiarato sul caso di necrofilia un portavoce delle forze dell’ordine.

    Nessun rappresentante delle pompe funebri ha voluto rilasciare dichiarazioni a riguardo. La famiglia del cadavere deturpato, invece, è stata avvertita dagli investigatori.

    Cos’è la necrofilia

    La necrofilia è una deviazione sessuale che consiste nell’attrazione verso un cadavere. Spesso, però, si accompagna ad altre gravi manifestazioni patologiche oppure si manifesta esclusivamente in fantasie che possono essere sublimizzate.

    Secondo questa parafilia, dunque, l’orgasmo viene raggiunto mediante atti, eterosessuali o omosessuali, compiuti su un morto.

    Uno dei casi più celebri di necrofilia è quello del radiologo americano Carl Tanzler, che a Key West (in Florida) nel 1931 curò invano una paziente ventunenne, Elena Milagro Hoyos, malata di tubercolosi. Ma la giovane morì e il medico pagò ai genitori un mausoleo in cui tenere il corpo per scongiurare la decomposizione. Nel ’33 rubò il cadavere e lo depositò nel proprio letto, tenendo un armadio apposito per vestirlo.

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