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    Carola aveva chiesto di portare i migranti a Marsiglia ma la Francia le disse “No”

    Carola Rackete Credit: ANSA/MATTEO GUIDELLI
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 10 Lug. 2019 alle 12:57 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:26

    Carola Rackete approdo Marsiglia | Il no della Francia | Sea Watch 3 | Aquarius

    Carola Rackete approdo Marsiglia – “Avevamo contattato il porto di Marsiglia per sapere se potevamo attraccare. La richiesta è stata inoltrata al prefetto, fino al Presidente della Repubblica. Ma nessuno ci ha risposto”. Sono dure le accuse della capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete nei confronti della Francia che, secondo la ricostruzione della 31enne tedesca,  avrebbe ignorato le richieste di aiuto da parte della Ong.

    > Caso Sea Watch 3, la ricostruzione

    Carola Rackete approdo Marsiglia | La ricostruzione

    La capitana ora è libera, ma il caso Sea Watch divide ancora l’Europa. Nell’intervista esclusiva uscita su Le Nouvel Observateur, Carola spiega che la nave è attraccata tra le critiche e gli slogan politici nel porto di Lampedusa il 28 giugno scorso, ma avrebbe potuto dirigersi verso l’Esagono, se solo il porto di Marsiglia avesse accettato.

    Dopo 15 giorni in mare, allo stremo delle forze, Carola Rackete aveva chiesto alla Francia la possibilità di attraccare a Marsiglia. Ricevendo solo silenzio come risposta.

    La capitana ribadisce di aver chiesto diverse autorizzazioni di attracco: a Malta, Germania e Francia. Invano.

    Rackete ha forzato l’ingresso nel porto di Lampedusa nella notte tra il 28 e il 29 giugno nonostante il divieto imposto dal governo italiano perché quel giorno non ha trovato “nessun porto europeo pronto ad accogliere l’imbarcazione”.

    Carola Rackete approdo Marsiglia | L’indifferenza dei giovani

    Rackete nell’intervista al Nouvel Obs si esprime anche sui governi europei: “Hanno smesso di farsi carico delle nostre missioni, ma non basta: criminalizzano anche le Ong. La loro argomentazione è che noi incoraggiamo il traffico di esseri umani. Ma non è vero! Quando le navi di soccorso non ci sono più, non ci sono meno tentativi di attraversamento. Ci sono solo più morti”, sottolinea la capitana.

    Poi aggiunge: “L’Ue non solo non le aiuta, ma sostiene la guardia costiera libica: è una tragedia”.

    Carola Rackete approdo Marsiglia | La posizione della Francia

    Una posizione controversa quella della Francia nei confronti delle Ong. Il 2 luglio scorso Sibeth Ndiyaye, portavoce del governo francese aveva attaccato il comportamento del vicepremier e ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini rispetto alle politiche di accoglienza da lui messe in atto.

    “L’Italia non è in grado di gestire la situazione”, aveva detto Ndiyaye ospite del canale televisivo nazionale BFM.

    L’approdo di Carola è stato rifiutato, ma dieci dei rifugiati presenti sulla Sea Watch 3 dovrebbero essere comunque accolti proprio dalla Francia.

    Non è la prima volta che una nave Ong viene respinta dalle coste francesi: era già successo con l’Acquarius, nel settembre del 2018. Anche in quel caso l’Eliseo rispose con un rifiuto.

    Chi si prende le responsabilità per i migranti in arrivo alle porte d’Europa? Al momento queste responsabilità sono tutte sulle spalle di singole persone:”Rifarei di nuovo tutto quello che ho fatto”, afferma la capitana Rackete.

    > La nave Aquarius sbarca a Malta: rifiutata da Spagna, Portogallo e Francia
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