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    Caro bollette e Covid, le conseguenze sugli studenti: uno su due fa lezione al freddo

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 16 Dic. 2022 alle 13:09

    Soltanto uno studente su quattro sostiene di non provare disagi in classe dovuti al freddo: è il risultato di un sondaggio del portale specializzato skuola.net che ha chiesto a un campione di 5mila alunni delle superiori un giudizio sulla temperatura percepita all’interno della propria scuola, ora che le temperature si sono abbassate rapidamente in tutta Italia e l’esigenza di combattere il Covid negli istituti impone frequenti ricambi d’aria. Quasi la metà degli intervistati, il 44%, sostiene di avere freddo in aula, mentre il 31% lamenta solo qualche disagio. In parte influisce anche il caro-energia riconducibile alla guerra in Ucraina: un quarto degli studenti ha spiegato che i termosifoni vengono accesi di meno per limitare i consumi, la stessa percentuale di chi fa notare come il tenere aperte le finestre venga utilizzato come metodo per evitare che si generino focolai di Covid nelle classi.

    C’è poi un 20% che invece sostiene che le cause delle basse temperature percepite in aula siano la scarsa manutenzione dell’edificio e gli infissi scadenti. Per “arrangiarsi” molti indossano i cappotti anche durante le lezioni, il 18% ha affermato di portare con sé in classe una coperta. Addirittura una percentuale bassissima del campione, il 4%, porta in aula una stufetta elettrica. Alcune scuole hanno provato a ovviare al problema con un sistema di rotazioni, facendo spostare di volta in volta gli studenti nelle aule più calde. Una situazione generale che però tanti reputano insostenibile, al punto che il 5% del campione ha dichiarato di aver partecipato a un’assenza di massa per protesta.

    “Purtroppo non è una novità: quando inizia a far freddo fuori, anche all’interno delle nostre scuole cala il gelo”, afferma Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net. “Tra edifici vetusti, impianti a corto di manutenzione, enti locali che non ce la fanno a sostenere il costo delle bollette, quasi la metà degli studenti delle superiori svolge lezioni in classe come fossero attività outdoor, indossando cappotti e coperte. Ciliegina sulla torta, la necessità di tenere aperte le finestre per contenere gli effetti della pandemia distrugge ogni residua speranza di comfort termico. Al punto che alcuni dirigenti scolastici decidono di gettare la spugna e di rimandare gli studenti a casa, come segnalano anche alcuni casi di cronaca. Purtroppo sono problemi ben noti che, senza un piano di efficientamento energetico degli edifici scolastici e di fondi specifici per comuni e province, sono purtroppo destinati a restare. Anche quando, auspicabilmente, la pandemia sarà terminata”.

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