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    Sciopero mezzi Milano oggi, 2 dicembre 2022: orari Atm e treni

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 2 Dic. 2022 alle 06:38

    Sciopero mezzi Milano oggi, 2 dicembre 2022: orari Atm e treni Trenord

    Oggi, venerdì 2 dicembre 2022, è previsto uno sciopero nazionale dei mezzi di trasporto, che riguarda anche la città di Milano. A Milano i mezzi Atm – metro, bus e tram – e treni – Trenord e Trenitalia – potrebbero subire variazioni e cancellazioni. Sono tanti i sindacati che hanno proclamato la protesta: Sgc, Al-Cobas, Lmo, Soa, Adl Varese, Cib-Unicobas, Cobas sardegna, Conf. Cobas, Cub, Sgb, Si-Cobas, Usb, Usi-Cit, Usi Unione sindacale italiana. Non mancheranno dunque i disagi per i viaggiatori. Da un lato, alcuni lavoratori si potrebbero fermare per 24 ore: comparto aeroportuale e quello ferroviario, dalle 21 di giovedì primo dicembre alle 21 di venerdì 2. Dall’altro lato i dipendenti del trasporto pubblico locale (a Milano Atm) incroceranno le braccia per 24 ore ma con modalità diverse di città in città. Vediamo più nel dettaglio la situazione dello sciopero dei mezzi di oggi a Milano, 2 dicembre 2022.

    Orari

    A Milano le metropolitane sono garantite per tutta la giornata. Potrebbero esserci conseguenze sul servizio dopo le 18. Bus, tram e filobus potrebbero non essere garantiti dalle 8.45 alle 15 e dopo le 18. Lo sciopero potrebbe avere conseguenze sul servizio della funicolare Como – Brunate, gestita da Atm, tra le 8.30 e le 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. Ulteriori informazioni sul sito del trasporto pubblico locale.

    Sciopero mezzi Milano oggi: treni Trenord

    E i treni regionali di Trenord? L’agitazione dei ferrovieri – ha fatto sapere l’azienda in una nota – inizierà alle “21 del 1° dicembre” e terminerà “alle 21 del 2 dicembre”. Nella giornata di venerdì 2 dicembre “saranno attive le consuete fasce di garanzia tra le 6.00 e le 9.00 e tra le 18.00 e le 21.00”. Quindi – si legge nell’avviso di Trenord – “giovedì 1° dicembre arriveranno a termine corsa i treni con orario di partenza antecedente le 21.00 e orario di arrivo previsto entro le 22.00”, mentre per venerdì la circolazione è garantita soltanto nelle fasce di garanzia. “Per il solo servizio aeroportuale MalpensaExpress, in caso di non effettuazione dei treni, saranno previsti autobus sostitutivi no-stop senza fermate intermedie tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto e tra Stabio e Malpensa Aeroporto”, ha concluso la società.

    I motivi

    Ma quali sono le motivazioni dello sciopero dei mezzi di oggi, 2 dicembre 2022? “Giù le armi, su i salari!”: è lo slogan promosso dai sindacati di base contro la manovra del governo, e per chiedere stipendi, diritti, pensioni adeguate e sanità, scuola e case pubblici e di qualità. Alla protesta aderiscono fra l’altro Cub, Cib Unicobas, Confederazione Cobas, Sgb, Sicobas, Usb e Usi Cit. Sono previste manifestazioni in molte città con le concentrazioni principali a Roma davanti al Mef, in via XX settembre dalle 10, e a Milano, di fronte Assolombarda, in via Pantano, alla stessa ora.

    Analoghi cortei e presidi si svolgeranno a Torino (Piazza Carlo Felice), a Genova in Largo Lanfranco, a La Spezia in via Vittorio Veneto, a Firenze alla Fortezza da Basso-Piazzale Montelungo, a Napoli in via Vespucci, a Sassari in piazza Castello, a Trento in piazza Dante, a Catania in piazza Cavour, a Palermo in piazza Orlando, ad Acate (Ragusa) in piazza San Vincenzo, a Parma in via Repubblica, a Reggio Emilia davanti l’ospedale di Santa Maria Nuova e a Bologna in piazza XX settembre.

    “A fronte del forte peggioramento delle condizioni economiche che ha portato a un aumento generalizzato dei prezzi di tutti i beni di prima necessità e delle bollette di luce e gas, i sostegni messi in campo dal precedente governo si sono rivelati assolutamente insufficienti, come la linea di intervento messa in campo dalla neo eletta presidente del Consiglio che si muove nella stessa direzione”, affermano i sindacati. “I redditi in Italia non crescono. È un dato di fatto che i salari del nostro Paese, unico tra quelli Ocse, sono più bassi rispetto a quelli di 30 anni fa. A questo si aggiunge l’esplodere di un’inflazione a due cifre, che sta spingendo altri milioni di persone sotto la soglia di povertà”.

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