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    Sardegna, arrestati 4 neofascisti per ricostituzione del partito fascista e atti intimidatori

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 14 Feb. 2023 alle 15:28 Aggiornato il 14 Feb. 2023 alle 16:36

    Sardegna, arrestati 4 neofascisti per ricostituzione del partito fascista e atti intimidatori

    Quattro neofascisti sono stati raggiunti da un mandato di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Reazione” dei carabinieri del Ros. Tre di loro sono finiti in carcere e uno ai domiciliari. Gli indagati sono in tutto undici.

    Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo neofascisti era attivo in particolare nel nord della Sardegna e a Nuoro. Erano conosciuti come Fronte legionario sardo. Il gruppo ha messo in atto numerosi atti intimidatori, anche con l’utilizzo di armi ed esplosivi.

    Atti compiuti anche nei confronti del sindaco di Torpè e altri amministratori della Baronia a cui sono state inviate minacce di morte e proiettili calibro 7.65 in occasione delle elezioni, con una chiara indicazione: “Non andate a votare”.

    Le azioni sono state compiute quattro anni fa, in occasioni delle elezioni europee. Le indagini sono partite nel 2019. Secondo gli investigatori il gruppo di estrema destra agiva con l’obiettivo di controllare il territorio, ottenendo introiti dalla coltivazione e spaccio di marijuana e varie rapine.

    Ai vertici del Fronte legionario sardo c’era Ananio Manca, di Torpé, affiancato dai cugini Angelo e Niccolò Sulas. L’obiettivo era ricreare anche un milizia armata e il gruppo si era dotato anche di un simbolo.

    A vario titolo sono stati contestati i reati di associazione con finalità di eversione, ricostituzione del disciolto partito fascista, ma anche l’associazione finalizzato allo spaccio e alle rapine.

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