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    Saman Abbas, il fratello: “È stata strangolata”. I fotogrammi che “incastrano” zio e due cugini

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 7 Giu. 2021 alle 14:55 Aggiornato il 7 Giu. 2021 alle 15:27

    “Secondo me lo zio l’ha uccisa strangolandola, anche perché quando è venuto a casa non aveva nulla in mano”. A parlare contro Hasnain Danish è il fratello 16enne di Saman Abbas, la ragazza pakistana scomparsa da Novellara dopo essersi opposta a un matrimonio combinato. Danish, zio 33enne della giovane che insieme ai genitori della 18enne e due suoi cugini è accusato della sua scomparsa, ha poi minacciato il 16enne – secondo quanto lui stesso ha riferito agli inquirenti – “di non dire nulla ai carabinieri, con conseguenza la mia uccisione”. È la Gazzetta di Reggio a pubblicare nell’edizione odierna il riassunto del verbale. Danish Hasnain, l’uomo di 33 anni accusato dalla Procura di avere ammazzato Saman, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio, dice che ci avrebbe pensato lui. “Tutto avviene sotto gli occhi del minorenne” riporta il quotidiano locale.

    Il padre si sente male, ma era stato lui ad affidarsi a Danish contro la figlia che si era ribellata all’imposizione. Quando Danish rientra in casa non ha nulla in mano, da questo il fratello deduce che la sorella sia stata uccisa con lo strangolamento.

    Sono le 19.33 del 29 aprile 2021, tre uomini si dirigono nei campi sul retro di una casa con due pale, un secchio con un sacco azzurro e un piede di porco. La scena è fissata nei frame di un video diffuso dalla Procura di Reggio Emilia, che viene ritenuto chiave nelle indagini sulla scomparsa della diciottenne di origine pakistana Saman Abbas. Di seguito il video che viene mostrato da storie italiane.

     

    La Procura di Reggio Emilia contesta la premeditazione ai cinque indagati per l’omicidio di Saman Abbas: aveva 18 anni, è scomparsa dopo essersi rifiutata di sposare in matrimonio combinato un connazionale in patria. Lo ha confermato la procuratrice Isabella Chiesi. Indagati sono i genitori, due cugini e uno zio. Quanto al fatto che quest’ultimo sia ritenuto l’esecutore materiale del delitto, Chiesi si è limitata a dire: “Difficile sapere adesso chi è l’esecutore materiale, non sappiamo neppure la modalità”. Uno dei cugini, Ikram Ijaz, è stato arrestato domenica scorsa a Nimes, in Francia, e si attende che venga consegnato alle autorità italiane. È l’unico indagato che al momento non risulta irreperibile e del quale si attende l’estradizione.

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