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    Salerno, specializzandi di ortopedia costretti a fare flessioni in reparto se arrivavano in ritardo

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 6 Apr. 2022 alle 14:00

    Gli specializzandi della Scuola di Ortopedia di Salerno sarebbero stati costretti a “eseguire dei piegamenti sulle braccia (flessioni, ndr) e a pagare la colazione a tutti i presenti” qualora si fossero presentati in ritardo in reparto. L’università e l’Azienda Ospedaliera hanno aperto due inchieste dopo aver ricevuto le prove delle vessazioni. L’orario tassativo delle 6.30 per l’inizio dello svolgimento dell’attività non ammetteva dunque ritardi, altrimenti gli specializzandi sarebbe stati costretti a subire simili trattamenti. A riportare la vicenda è il Corriere della Sera.

    Il direttore della Scuola è stato sospeso. Si tratta di Nicola Maffulli, quinto ortopedico nel ranking mondiale e specializzato in Medicina dello sport. Secondo le testimonianze raccolte dal Corriere, sarebbe stato lui ad aver imposto la linea del rigore: “Giacca, cravatta e puntualità. Se si arriva in ritardo rispetto alle 6,30 del mattino, che significa 6,32, punizioni e flessioni”, racconta uno degli specializzandi al quotidiano. La denuncia, con allegati alcuni video che riprendono quanto accadeva, è stata presentata dall’Als, Associazione liberi specializzandi.

    Il dg dell’Azienda ospedaliera, Vincenzo D’Amato, ha giudicato inaccettabile quanto avvenuto, mentre il rettore dell’Università, Vincenzo Loia, ha chiesto una relazione approfondita sui fatti. Secondo altri testimoni, alcuni colleghi sarebbero stati esclusi dalla sala operatoria con motivazioni “che non c’entravano con il lavoro”. SalernoSera, che ha pubblicato una delle foto allegate all’esposto, riporta la reazione di Als Fattore 2a: “Vogliamo complimentarci e ringraziare pubblicamente il Rettore dell’Università degli studi di Salerno per la PEC che ci ha inviato, e gli auguriamo buon lavoro nella verifica della verità dei fatti e saremo come ALS in vigile e fiduciosa attesa sull’evolversi della vicenda di cui vi terremo aggiornati”.

    E ancora: “Siamo contenti di aver alzato il velo di silenzio su una grave ingiustizia inerente una scuola di specializzazione: Salerno è una sede universitaria in cui abbiamo da poco creato un team di rappresentanti poiché è (o forse era?) una delle roccaforti del SIGM (acronimo di Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, nda): chissà come hanno fatto, durante i loro molti anni di “rappresentanza” a Salerno, a non accorgersi delle vessazioni che accadevano in questa scuola, che sembra vadano avanti da anni e anni”.

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