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    Parlano i genitori della bambina marchiata all’asilo: “Abbiamo paura di uscire di casa”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 11 Lug. 2022 alle 12:41

    Roma, parlano i genitori della bambina marchiata all’asilo: “Abbiamo paura”

    “Abbiamo paura anche a uscire di casa, quel mostro potrebbe essere ovunque”: a parlare sono i genitori della bambina di 5 anni che è stata marchiata, forse con uno spillo, in un asilo di Roma.

    La vicenda risale al novembre 2021, ma potrebbe concludersi con l’archiviazione del caso. È la mattina del 26 novembre, infatti, quando la piccola chiama la madre perché le brucia la pelle.

    La mamma, sconvolta, scopre che la figlia ha inciso la scritta “Xiu” (“Vergogna”) sulla pelle: “È successo nella scuola comunale (zona Garbatella) che nostra figlia ha frequentato fino alla fine dello scorso anno – dichiara il papà -. Dopo l’abbiamo trasferita in un istituto femminile: ha paura degli uomini, dei maestri”.

    “Chi ha marchiato nostra figlia potrebbe essere ovunque. Dobbiamo sapere chi è stato. Vogliamo giustizia per la nostra bambina” affermano i genitori

    “Per giorni si è chiusa in se stessa. Si vergognava, pensando che fosse stata colpa sua. Le ho insegnato che una donna deve curare se stessa, e lei credeva di non essere stata una brava bambina. L’abbiamo rassicurata e, con molta fatica, si è aperta. È stato terribile ascoltarla”.

    “Da quel momento abbiamo perso la tranquillità. Ho paura per lei. Questo mostro potrebbe averla presa di mira. E ho paura anche per me. Sono la mamma. Per settimane ho tenuto lo sguardo basso andando a fare la spesa per il timore che questo mostro si accanisca su me e mia figlia” afferma ancora la madre al Corriere della Sera.

    Per la vicenda è stato indagato un maestro romeno con l’accusa di lesioni dolose aggravate dall’odio razziale. Tuttavia, l’insegnante il giorno in cui si sono svolti i fatti non era presente a scuola.

    Ecco perché ora l’inchiesta potrebbe chiudersi: “Nessuno vuole un colpevole a caso. Però le indagini non devono interrompersi” dichiara l’avvocato che rappresenta i genitori della bambina.

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