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    Roma, alla coop della suocera di Soumahoro 3 milioni in 9 anni: “Ma non era in regola“

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 15 Dic. 2022 alle 12:26

    Roma, alla coop della suocera di Soumahoro 3 milioni in 9 anni: “Ma non era in regola“

    Una delle cooperative legate alla suocera e alla moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, pagata dal comune di Roma per 9 anni, non aveva i documenti in regola. Lo ha confermato il Campidoglio, che ha bloccato le ultime fatture dovute alla Karibu, dopo aver accertato che il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) non era a norma. Roma capitale ha invece deciso di versare le somme dovute all’Inps, al posto della cooperativa, al centro dell’inchiesta della procura di Latina. “Abbiamo fatto un intervento sostitutivo con l’Inps abbiamo fatto richiesta della certificazione antimafia e anche della cessione del credito”, ha spiegato la dirigente comunale Angelina Di Prinzio, che ha risposto a una richiesta dell’opposizione assieme all’assessora alle politiche sociali Barbara Funari.  Alla Karibu il comune di Roma ha pagato circa 3 milioni di euro, a fronte di un impegno di spesa di 4,679 milioni di euro, da quando ha iniziato ad avere rapporti con la cooperativa nel 2013. Le ultime due fatture bloccate dall’amministrazione ammontano a 49mila e 12mila euro.

    Il Campidoglio ha inoltre deciso di trasferire sette minori ospiti di una struttura della cooperativa legata a Maria Therese Mukamitsindo e alla figlia Liliane Murekatete, moglie del leader della Lega dei braccianti, eletto in parlamento con l’alleanza Verdi/Sinistra italiana.

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