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    Il rider che ha pedalato chilometri per una consegna risponde: “Non mi sento sfruttato, amo il mio lavoro”

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 18 Gen. 2023 alle 09:09 Aggiornato il 18 Gen. 2023 alle 09:09

    Tra andata e ritorno non erano 50, ma circa 24 i chilometri percorsi dal rider veronese divenuto famoso ieri a sua insaputa per un post nel quale il cliente di un’app di food delivery, Andrea Bassi, ex consigliere regionale della Lega, affermava di essersi sentito in colpa per aver costretto il ragazzo a pedalare a lungo sotto la pioggia “solo per portarmi un hamburger con le patatine”.

    Filippo Bazerla, che lavora per Deliveroo, ha risposto sui social dopo aver appreso di essere lui il fattorino di cui si parla. “Nell’articolo si dice che siamo sfruttati – ha scritto – e che guadagniamo miseramente. È vero. Ma attenzione! Non mi sento sfruttato, perché non conta la quantità di denaro nel mio modo di essere, quanto piuttosto la qualità del tempo in cui vivo”.

    La riflessione del giovane è che tra “stare in silenzio 8 ore in ufficio per fare 2 ore di pausa pranzo” e stare in attività facendo consegne in strada, sceglie la seconda perché l’alternativa è “alienante e triste”.

    “Se ho accettato quella consegna – spiega Filippo – è perché amo il mio lavoro, posso rifiutarle se voglio, non era neanche vero che vengo penalizzato rifiutando”.

    Alla fine è arrivato lui fino a Bussolengo perché “non c’erano altri rider a parte me”. Deliveroo ha fatto sapere che “la proposta di consegna è arrivata al rider in questione dopo essere stata rifiutata da più di 50 rider, come è nel loro diritto, senza che questo determini alcuna conseguenza”.

    Bazerla fa questo lavoro per scelta di vita: “Guadagni poco? Cambia lavoro o fanne un altro, la soluzione c’è, se non lo trovi cosa diamine c’entrano gli algoritmi?”.

    E sulla vicenda mostra di averla presa con filosofia: “In ogni caso, se l’assessore voleva poteva annullare l’ordine, sia prima che dopo 5 minuti dall’offerta contrattuale, ma se lo faceva dopo io avrei ricevuto un indennizzo. Ma meglio così, sennò sarei arrivato a Bussolengo scoprendo di aver fatto la strada per niente…”.

    Sul suo impiego ha le idee chiare: “Non vogliamo regole, siamo rider apposta perché così ci lasciate in pace. Stop menzogne, grazie”.

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