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    “Ho sentito spesso il diavolo agire contro Benedetto XVI”: padre Georg ripercorre il papato di Ratzinger

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 2 Gen. 2023 alle 11:43 Aggiornato il 2 Gen. 2023 alle 11:43

    Quando decise di dimettersi da pontefice e diventare Papa emerito, Joseph Ratzinger lo rivelò soltanto a una persona: Georg Gänswein, arcivescovo-segretario di Benedetto XVI fino alla sua morte, nominato vescovo di Urbisaglia poco prima dell’annuncio shock del 2013.

    “Mi disse: lei può immaginare che ho pensato bene a questa scelta, ho riflettuto, ho pregato, ho lottato. E ora le comunico una decisione presa, non una tesi da discutere. Non è una quaestio disputanda, è decisa. La dico a lei, e lei adesso non deve dirla a nessuno”, ha riferito oggi Gänswein in un’intervista a Repubblica.

    Il colloquio risale al settembre 2012, ma le effettive dimissioni arrivarono ufficialmente l’11 febbraio 2013, con l’ultimo giorno da pontefice che coincise con il 28 febbraio di quell’anno. “Io non ho dormito perché sapevo che il giorno dopo sarebbe stato il giorno della rinuncia. Non sono riuscito a trovare il sonno”, ricorda Padre Georg.

    Sul più grande scandalo che ha investito il suo papato, la fuga di documenti interni passata alle cronache con il nome “Vatileaks”, il segretario di Benedetto ha commentato: “Quelle carte sparirono dalla mia scrivania, purtroppo me ne sono accorto molto, molto più tardi, troppo tardi. Io ho parlato con Benedetto, chiaramente, gli ho detto Santo Padre, la responsabilità è mia, me la assumo. Le chiedo di destinarmi a un altro lavoro, io mi dimetto. No, no, mi ha risposto: vede, c’era uno che ha tradito persino nei 12, si chiama Giuda. Noi siamo un piccolo gruppo, qui, e rimaniamo insieme”.

    Padre Georg ha anche parlato di “quello che Papa Francesco definisce il cattivo, il maligno, il diavolo che non dorme: “L’ho sentito in realtà molto contrarie, contro Papa Benedetto”.

    I documenti mettevano in evidenza divisioni e contrasti interni sugli indirizzi di governo e sulla gestione dello Ior, la banca vaticana. Ancora sulle dimissioni e la scelta di diventare Papa emerito: “Ha deciso così lui, personalmente. Penso che davanti a una decisione così eccezionale tornare cardinale sarebbe stato poco naturale. Ma non c’è nessun dubbio che c’è stato sempre un solo Papa, e si chiama Francesco”.

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