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    Rapporto Migrantes, sempre più giovani all’estero: “L’Italia ristagna nelle sue fragilità”

    Credit: ANSA / Telenews
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 8 Nov. 2022 alle 15:15

    Rapporto Migrantes, sempre più giovani all’estero: “L’Italia ristagna nelle sue fragilità”

    “L’Italia ristagna nelle sue fragilità”. È il verdetto dell’ultimo rapporto Migrantes, che evidenzia come gli italiani all’estero abbiano ormai superato gli stranieri residenti in Italia. Secondo la Fondazione Migrantes, che ha presentato oggi il “Rapporto Italiani nel mondo”, dal 2006 la presenza degli italiani all’estero è aumentata da 3,1 milioni a più di 5,8 milioni, nonostante un brusco rallentamento dovuto alla pandemia.

    Una crescita trainata dai giovani tra i 18 e i 34 anni perché, secondo il rapporto, l’Italia  “ha definitivamente messo da parte la possibilità per un individuo di migliorare il proprio status durante il corso della propria vita accedendo a un lavoro certo, qualificato e abilitante (ascensore sociale)” e “continua a mantenere i giovani confinati per anni in ‘riserve di qualità e competenza’ a cui poter attingere, ma il momento non arriva mai”. “Il tempo scorre, le nuove generazioni diventano mature e vengono sostituite da nuove e poi nuovissime altre generazioni, in un circolo vizioso che dura da ormai troppo tempo”, sottolinea il dossier.

    “Il nostro paese, che ha una lunga storia di emigrazione, deve aprire una adeguata riflessione sulle cause di questo fenomeno e sulle possibili opportunità che la Repubblica ha il compito di offrire ai cittadini che intendono rimanere a vivere o desiderano tornare in Italia”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente della fondazione, monsignor Gian Carlo Perego, in occasione della presentazione del rapporto.

    Nell’ultimo anno, l’Italia ha perso lo 0,5% di popolazione residente (-1,1% dal 2020), mentre i residenti all’estero sono cresciuti nello stesso periodo del 2,7% (+5,8% dal 2020). Un andamento che ha portato i cittadini italiani residenti all’estero a superare i 5,8 milioni (il 9,8%), rispetto ai quasi 5,2 milioni di stranieri residenti in Italia ( l’8,8% del totale). Questo nonostante il netto calo delle partenze dopo l’inizio della pandemia. Nel corso del 2021 sono state 83.781, il dato più basso dal 2014, quando invece erano 94mila. Rispetto al 2021, le iscrizioni all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) sono 25.747 in meno, un calo del -23,5% rispetto all’anno precedente e del -36,0% dal 2020.

    “Nel generale decremento, i dati che appaiono in modo più evidente riguardano quelli che, da diversi anni, sono i protagonisti indiscussi della recente mobilità dall’Italia, ovvero i giovani tra i 18 e i 34 anni diminuiti, in valore assoluto, di 12 mila unità circa e, in termini percentuali, del -25,6%”, afferma il rapporto. “Nell’ultimo anno l’emergenza sanitaria e le conseguenze da questa derivate hanno intaccato il cuore delle partenze italiane”.

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