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    “Le coppie dello stesso sesso spacciano un bambino per proprio figlio”: bufera su Rampelli

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 19 Mar. 2023 alle 14:49 Aggiornato il 19 Mar. 2023 alle 14:57

    “Le coppie dello stesso sesso spacciano un bambino per proprio figlio”: bufera su Rampelli

    Si riaccendono le polemiche sulle famiglie arcobaleno, dopo la manifestazione a Milano contro lo stop alla registrazione dei figli delle coppie Lgbtq+. Ieri Fabio Rampelli, esponente di spicco di Fratelli d’Italia, è stato protagonista di un duro scontro con Concita De Gregorio alla trasmissione In Onda, su La7. A far discutere le parole usate dal vicepresidente della Camera sul tema dei figli delle coppie omogenitoriali. “Se una coppia formata da due persone dello stesso sesso chiede il riconoscimento, cioè l’iscrizione all’anagrafe, di un bambino che spacciano per proprio figlio, significa che comunque questa maternità surrogata l’hanno fatta fuori dai confini nazionali”, le pesanti parole di Rampelli, fermato dalla co-conduttrice della trasmissione. “Rampelli, mi scusi”, è intervenuta De Gregorio, “non è che lo ‘spacciano’, altrimenti finiamo su i giornali di tutti il mondo: il bambino è il loro figlio. Se si tratta di due madri è spesso nato da una delle due, se si tratta di due padri è spesso nato dal seme di uno dei due. Quand’anche non fosse così, il bambino è tuo figlio anche se è tuo figlio adottivo, anche se lo adotti”.

    Dopo la replica della giornalista, Rampelli ha evidenziato i rapporti di Fratelli d’Italia “con il circuito dell’omosessualità”: “Abbiamo tanti amici che sono omosessuali, ce li ha anche Giorgia Meloni”, ha detto il deputato.

    Non si è fatta attendere la reazione dell’opposizione. “Una frase cattiva”, l’ha definita l’europarlamentare dem Pina Picierno, “non soltanto nei confronti delle coppie che scelgono di accogliere con amore un figlio, ma soprattutto nei confronti dei figli stessi, che nemmeno possono difendersi da questa violenza. Si spacciano per politici degni del governo del Paese, sono solo reazionari violenti”.

    Su Facebook, Rampelli ha anche avuto uno scambio con l’ex senatrice Monica Cirinnà, che ha parlato di “strafalcioni” nelle sue dichiarazioni riguardo la legge sulle unioni civili, nota come legge Cirinnà. “Quando abbiamo approvato la legge sulle unioni civili o coppie di fatto avete detto in lungo e in largo che non sarebbe stato l’inizio di un percorso per consentire le adozioni a unioni gay”, ha risposto Rampelli all’esponente del Pd, che ha subito replicato: “‘Quando abbiamo approvato’? Chi? Ti ricordo, che non solo non avete approvato un bel nulla, ma vi siete opposti nella maniera più becera e violenta possibile. Vuoi che ti incolli alcuni dei 7000 mila emendamenti che anche voi avete presentato? Sei certo di voler leggere ciò che è agli atti?”

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