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    La deputata Rachele Silvestri (FdI): “Costretta al test del Dna per mio figlio: dicevano che era di un politico”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 5 Apr. 2023 alle 09:31

    La deputata Rachele Silvestri (FdI): “Costretta al test del Dna per mio figlio: dicevano che era di un politico”

    “Sono stata costretta a fare il test di paternità per mio figlio di soli tre mesi. E il padre è proprio Fabio, il mio compagno. Naturalmente, non avevo dubbi. Perché, quindi, l’ho fatto? E, soprattutto, perché chiedo che venga riportata la notizia sui giornali?” Inizia così la lettera con cui la deputata Rachele Silvestri ha deciso di mettere a tacere le voci sulla presunta paternità del figlio di tre mesi, attribuita a un influente esponente del partito guidato da Giorgia Meloni.

    “Circa un mese fa, una persona amica mi racconta che gira la voce che il mio bambino non sarebbe figlio del mio compagno, ma di un politico molto influente di Fratelli d’Italia, a sua volta sposato”, ha scritto l’ex parlamentare del Movimento 5 stelle, passata nel 2021 a Fratelli d’Italia. “Mio figlio sarebbe, quindi, nato da una relazione clandestina, grazie alla quale io avrei anche ottenuto la mia candidatura. Riuscite soltanto a immaginare come mi sono sentita? Non bisogna essere una donna per capire lo schifo, la violenza, l’umiliazione. Mi chiedo: ma in quanti modi il corpo di una donna può essere violato, calpestato, abusato?”, prosegue la lettera inviata al Corriere della Sera. “Quante volte il dono della procreazione può essere strumentalizzato e degradato? In nome di cosa è giustificabile la violenza su un bambino appena nato? Non so chi sia stato. Molti, però, hanno scelto di condividere una evidente calunnia, di telefono in telefono, di chat in chat, rendendosi complici di questo schifo. E anche chi sa ma ha deciso di non parlare lo è”.

    “Alla fine, la presunta notizia è uscita su qualche organo d’informazione e molti giornalisti mi hanno telefonato chiedendo un commento. L’unica cosa che so è che, chi si è inventato questa storia, è un uomo, probabilmente un politico”, ha sottolineato Silvestri, elencando alcune delle ipotesi sull’origine del gossip. “Qualcuno dice che la calunnia sia stata pensata per attaccare alcune figure del mio partito, magari per insinuare un degrado da basso impero. Altri mi dicono che sia nato da cacicchi in cerca di gloria. Qualunque sia la ragione, mi fa orrore”.

    “Ho scelto di rendere pubblica questa storia per tutelare mio figlio e Fabio, legittimo papà e mio amato compagno”, ha spiegato, chiedendo alla fine “che nessuno sia indulgente con l’autore della calunnia e con chi contribuisce a diffonderla: non siate neutri, abbiate il coraggio di spezzare la catena dell’indifferenza”.

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