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    Bibbiano, la bufala dello psicologo senza laurea: ecco perché Claudio Foti può esercitare

    Claudio Foti, lo psicologo di Bibbiano

    Iscritto all'albo con la "sanatoria" del 1989

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 25 Lug. 2019 alle 12:21 Aggiornato il 25 Lug. 2019 alle 14:06

    Bibbiano, la bufala dello psicologo Claudio Foti che non ha nemmeno la laurea

    Lo psicologo di Bibbiano, Claudio Foti, “non ha nemmeno la laurea in psicologia”. La bufala ha fatto presto a diffondersi sul web, con tanto di curriculum dell’uomo condiviso come prova, a dimostrazione del fatto che Claudio Foti ha “solo” una laurea in Lettere.

    Psicoterapeuta di 68 anni e direttore scientifico della onlus “Hansel e Gretel”, Foti è finito in carcere nell’inchiesta di Bibbiano “Angeli e demoni” [qui la ricostruzione del caso] con l’accusa di aver manipolato una minorenne spingendola a confessare abusi sessuali non esistenti. È stato rilasciato poco meno di un mese dopo perché per i giudici non c’erano gravi indizi di colpevolezza.

    La macchina del fango però era già partita e tra le accuse più ricorrenti, soprattutto tra le fake news del web, c’è quella che lo accuserebbe di esercitare abusivamente la professione in quanto non laureato in psicologia.

    Perché Claudio Foti non è laureato in psicologia, è vero, ma è uno psicologo.

    E cosa gli dà dunque il diritto di esercitare la professione di psicologo a Bibbiano?

    La risposta sta tutta nella “sanatoria” del 1989, anno in cui con la Legge Ossicini viene istituito l’albo degli psicologi. Il 1989 è l’anno spartiacque nella professione degli psicologi.

    La legge Ossicini istituisce l’albo e prevede che possano iscriversi soltanto i laureati in Psicologia. Ma prima del 1989 era possibile esercitare la professione di psicologo anche con altre lauree, purché si avessero specializzazioni di settore o esperienza di lungo periodo.

    Claudio Foti è iscritto regolarmente all’Albo A degli psicologi con decorrenza 01.08.1989, numero di iscrizione 408.

    La sua iscrizione all’albo degli psicologi è avvenuta in base all’articolo 32 della legge Ossicini.

    La norma dice che l’iscrizione all’albo è consentita su domanda anche “a coloro che ricoprano o abbiano ricoperto un posto di ruolo presso istituzioni pubbliche, con un’attività di servizio attinente alla psicologia”.

    Ma anche “ai laureati che da almeno sette anni svolgano effettivamente in maniera continuativa attività di collaborazione o consulenza attinenti alla psicologia con enti o istituzioni pubbliche o private”.

    E, infine, “a coloro che abbiano operato per almeno tre anni nelle discipline psicologiche ottenendo riconoscimenti nel campo specifico a livello nazionale o internazionale”.

    L’elenco delle specializzazioni di Claudio Foti è lunghissimo. Ed è documentato anche da chi ha condiviso il suo curriculum pensando di sostenere quella che poi si è dimostrata una fake news.

    Non v’è dubbio quindi che Foti, lo psicologo di Bibbiano, aveva tutto il diritto di esercitare la sua professione, anche senza la laurea in psicologia.

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