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    Insegnante sospeso da scuola perché senza Green Pass: “È come la tessera fascista”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 29 Set. 2021 alle 12:02

    Prof sospeso da scuola perché senza Green Pass: “È come la tessera fascista”

    “Il Green Pass è come la tessera fascista”: lo ha scritto un professore, sospeso dalla scuola in cui insegnava perché privo di certificazione verde, in una lettera ai suoi studenti.

    Matteo Barale, insegnante di Topografia 52enne dell’istituto per geometri Virgilio, è stato uno dei primi docenti della provincia di Cuneo ad essere stato sospeso dopo essersi presentato per cinque giorni consecutivi a scuola senza Green Pass.

    Dopo 33 anni di servizio, l’uomo ora resterà senza stipendio e senza la possibilità di insegnare fino a fine anno. Il professore, che per protesta ha tenuto una lezione all’esterno dell’edificio in cui lavorava, ha quindi scritto una lettera ai suoi studenti in cui critica l’obbligatorietà del Green Pass voluta dal governo.

    “Il lasciapassare è una discriminazione, un ricatto sociale che non mi permette di lavorare. Mio padre era partigiano: pare di essere tornati in quel periodo, quando per lavorare dovevi esibire la tessera fascista”.

    “Ai ragazzi ho chiesto di pensare con la loro testa, di non accettare ricatti. Non mi spaventa perdere il lavoro, mio padre partigiano mi ha insegnato curiosità e coraggio: farò altro. Ma sono qui per i ragazzi, perché capiscano che devono lottare per le loro idee. Il compito della scuola è formare i nuovi cittadini”.

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