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    “Quale dei due è stato concepito per stupro?”: bufera su Pro Vita per il post sull’aborto

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 11 Giu. 2020 alle 08:32

    Una valanga di commenti di rabbia e disappunto sta inondando la pagina Facebook di Pro Vita& Famiglia Onlus per la foto condivisa che ritrae due identiche ecografie di feti e la domanda “quale dei due è stato concepito in uno stupro?”. I commenti sono stati così tanti che gli autori della pagina hanno dovuto modificare il post. In una versione precedente a quella attuale si leggeva: “Non possiamo neanche immaginare la profondissima e ingiusta ferita inferta da uno stupro, e lotteremo accanto alle donne perché questa barbarie sia punita sempre più severamente. Ma tuo figlio non ha nessuna colpa, eliminarlo non cancellerà la ferita. Anzi, con lui tornerai a splendere! Coraggio!”.

    Qualche ora dopo, il post è stato leggermente modificato: “Non possiamo neanche immaginare la profondissima e ingiusta ferita inferta da uno stupro, e lotteremo accanto alle donne perché questa barbarie sia punita sempre più severamente. Ma tuo figlio non ha nessuna colpa, eliminarlo non cancellerà la ferita. Anzi, con lui tornerai a splendere! Coraggio! P.S.: Visto il tema delicato, e visto che molti avete frainteso, abbiamo ritenuto opportuno chiarire meglio il nostro messaggio”.

    Ma l’ondata di commenti non si ferma. A scatenarli, l’immagine che emerge dal post e che fa della donna una soggetto in secondo piano rispetto al valore della procreazione, anche dinanzi a uno stupro. “Vorrei ricordare che secondo il diritto canonico in alcuni casi, come questo, neanche la Chiesa condanna l’aborto. Si deve sempre scegliere il male minore. È invece vero che oggi è usato come contraccettivo. Non si può deresponsabilizzare le persone, perché il meno è restare incinta”, si legge tra i commenti.

    “Titolo ed immagini deplorevoli, credo che quando si tocca il fondo va detto. Da cattolica lo dico, questa è una mancanza di rispetto. Vogliamo fare come l’ultima sentenza, che lo stupro di gruppo è stato uno sfogo quindi non condannabile. Una donna che ha subito uno strupo dovrà avere dei tempi per recuperare, visto che solitamente ha tutti contro, la legge per primo. Se giungerà ad un aborto dietro ci sarà un abisso di dolore”, si legge ancora.

    Lo sdegno arriva anche dal mondo della politica, come Beatrice Brignone di Possibile che commenta: “Lo stupro è violenza.
    Come queste campagne. Vergognatevi”.  “Abortire dopo uno stupro? I pro vita sono contrari anche a questo. Quando parliamo di violenza sistemica di genere, intendiamo che le sue forme di espressione sono molteplici e trasversali e che intreccia le nostre vite a vari livelli, forme che alle volte non ‘riconosciamo’ nemmeno chiaramente. L’aborto libero, sicuro e gratuito, è per noi un diritto inalienabile, e se viene ostacolato a livello legale o fattuale è violenza”, denunciano le attiviste di obiezione respinta. E chiedono “a tutte le persone che seguono la pagina di segnalare in massa questo post di Pro vita & famiglia.

    Leggi anche: Bambini dentro barattoli: la campagna shock di Pro Vita a Roma (rivolta a Salvini); Salvini: “L’utero in affitto è la cosa più squallida da ipotizzare”

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