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    Polemica sul primario di Novara al corteo anti Green Pass. Lui si difende: “Ho fatto solo informazione”

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 26 Lug. 2021 alle 20:24 Aggiornato il 26 Lug. 2021 alle 20:25

    Un primario di malattie infettive che lavora a Novara, Pietro Luigi Garavelli, è stato travolto dalle polemiche per la sua presenza, lo scorso sabato pomeriggio, a una manifestazione contro le nuove regole sul Green Pass che si è svolta ad Alessandria e in altre 30 città italiane. Il medico, intervistato dall’Agi ha raccontato di essere capitato al corteo quasi per caso, dopo essersi recato in città per fare un acquisto.

    Ho fatto solo informazione, un bel momento formativo. Altro che corteo no green pass!”, ha detto Garavelli, che è primario di malattie infettive all’Azienda ospedaliero universitaria “Maggiore della Carità” di Novara. “Sono passato vicino al Municipio e ho visto un capannello di gente, molta della quale da me conosciuta. Ho capito che si trattava della cosiddetta manifestazione no-pass. Su invito di alcuni partecipanti, miei compaesani – io abito fuori Alessandria – mi sono fermato per dare il mio contributo culturale”.

    Garavelli sostiene che “l’inizio non è stato semplice” e spiega di essere stato “subissato da sgradevoli rumori e suoni quando ho specificato che io, mia moglie e i miei suoceri siamo vaccinati“. Poi, aggiunge, “un partecipante mi ha prestato il suo megafono giallo e ho potuto così spiegare a quelli che avevano voglia di ascoltami, l’importanza non solo delle vaccinazioni ma anche delle cure precoci e dei comportamenti responsabili”.

    “Penso che sia molto importante capire che essere vaccinato e anche avere il green pass non si traduce automaticamente in un liberi tutti“, spiega il medico. “Di queste cose ho parlato, peraltro nell’assoluto rispetto delle disposizioni che non consentano che io riferisca aspetti relativi all’azienda per la quale lavoro, e dalla quale peraltro sono mio malgrado fuori dalla fine dello scorso anno. Io credo che si sia trattato di una bella occasione formativa perché l’informazione è importante”.

    Quando gli si domandano i motivi della bufera intorno alla sua presenza al corteo, Garavelli risponde: “Pochi giorni fa sono stato proclamato Cavaliere al merito della Repubblica per il mio impegno e i miei risultati nella lotta al Covid. È una vicenda grottesca. Mi pare evidente che ci sia chi mi vuole bastonare”.

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