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    Prete allontanato dalla Diocesi: “Intratteneva relazioni intime con le parrocchiane”. Lui si difende e contrattacca: “Farò i nomi dei sacerdoti gay”

    Don Marino Ruggero, parrocchiano di San Lorenzo in Roncon di Albignasego, in provincia di Padova, è finito sotto processo presso il tribunale ecclesiastico per aver "violato il celibato"

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 15 Gen. 2020 alle 18:56

    Prete allontanato per aver violato il celibato: “Farò i nomi dei sacerdoti gay”

    Don Marino Ruggero è stato allontanato dalla parrocchia di San Lorenzo in Roncon di Albignasego, in provincia di Padova, con l’accusa di aver “violato il celibato”: ma il prete non ci sta e contrattacca “Farò i nomi dei sacerdoti gay”.

    La vicenda risale al 2 gennaio scorso quando don Marino Ruggero, parrocco di San Lorenzo in Roncon di Albignasego, ha rassegnato le sue dimissioni in seguito alla notizia di una indagine nei suoi confronti da parte della Diocesi di Padova.

    Notizia successivamente confermata dalla Diocesi in una nota: “Si comunica che in data 13 gennaio 2020 è iniziato, su mandato del vescovo di Padova, il processo canonico nei confronti di don Marino Ruggero, presso il Tribunale ecclesiastico diocesano”.

    “A don Marino Ruggero – si legge ancora nella nota – alla luce di precise accuse avvalorate da prove, vengono contestati comportamenti non consoni allo stato clericale, inerenti agli impegni derivanti dall’obbligo del celibato per i preti”.

    Il sacerdote, dunque, avrebbe intrattenuto relazioni sessuali con alcune donne.

    Intervistato da Il Gazzettino, però, il sacerdote ha rimandato al mittente qualsiasi accusa.

    “Io sapevo di alcune accuse, certo, ma non c’è ancora niente di accertato. Mi pare vergognoso scrivere certe accuse quando non si sa ancora se siano vere o meno. Questo la Curia non avrebbe dovuto farlo. È solo una delle tante accuse che mi vengono fatte, dall’essere leghista in poi. Ci sono stati i provini al Grande Fratello, le mie posizioni sui Rom, le comunioni a separati e divorziati. Evidentemente sono considerato un prete scomodo e i preti scomodi vogliono eliminarli”.

    Poi, don Marino Ruggero sfida la curia: “Se questo è il metodo che usano, allora io inizio a fare l’elenco, con tanto di prove, di preti pedofili, gay o che hanno la donna che ha abortito, che sono a capo di grandi parrocchie della Diocesi di Padova. So bene chi sono e dove sono, ma i loro nomi non sono mai stati resi pubblici. Il trattamento deve essere uguale per tutti”.

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