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    Pisa, la giunta leghista rimuove un’edicola simbolo della lotta alla mafia

    Credit: Libera Pisa/ Facebook

    Si tratta di uno dei luoghi più frequentati dalla città, visto il suo valore storico e simbolico

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 3 Gen. 2020 alle 09:40

    Pisa, edicola simbolo della lotta alla mafia rimossa dalla giunta leghista

    Questo è un bene confiscato alla mafia“, così recitava il cartellone che campeggiava davanti ad una storica edicola del centro di Pisa, simbolo e presidio contro la lotta alla mafia. Adesso quell’edicola e quel cartello non esistono più, a causa dell’improvvisa decisione del comune toscano di rimuovere uno dei luoghi più frequentati della città, anche per il suo valore storico.

    L’edicola di Borgo Stretto era stata confiscata alla mafia nel 2013. Poi era stata riaperta da Libera fino al 2018, quando invece ha chiuso per gli eccessi costi. Da tempo circolavano voci di una sua rimozione, per questioni di decoro urbano e sicurezza. Eppure c’era un progetto per darle nuova vita, anche visto l’alto valore simbolico di quel luogo: un presidio che ricordava tutti che anche a Pisa e in Toscana la lotta contro la mafia non deve venire mai meno.

    Appena qualche mese fa l’edicola aveva ricevuto la visita di don Luigi Ciotti, che con la sua Libera stava portando avanti il progetto di riqualificazione di quel monumento di legalità dopo la chiusura del 2018. Eppure dal 1 gennaio 2020, senza preavviso alcuno dato ai cittadini, l’edicola non c’è più.

    Una decisione improvvisa quella della rimozione dell’edicola presa dalla giunta leghista di Pisa guidata da Michele Conti, con il comune che non si è nemmeno preoccupato di dare spiegazioni all’associazione da sempre in prima linea nella lotta contro le mafie. I funzionari che infatti hanno risposto ad una lettera di spiegazioni inviata da Libera si sono limitati ad affermare che i responsabili degli uffici che si sono occupati della rimozione erano in ferie.

    “Abbiamo lavorato con impegno per mantenere vivo il simbolo che l’impronta della criminalità organizzata ha lasciato sul nostro territori”, scrivono quelli di Libera. “Non più tardi dello scorso maggio le settimane di mobilitazione per l’Edicola avevano risvegliato l’interesse cittadino sul tema.

    Grazie alla mobilitazione di un’ampia fetta della popolazione, dalle scuole alle associazioni studentesche, e il supporto in prima persona di Don Ciotti, del Sindaco di Pisa Conti, oltre che l’impegno garantito dai Rettori delle Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna, erano stati presi accordi con l’amministrazione comunale per preservare questo simbolo, garantendo una continuità nel messaggio e nell’utilizzo a scopo sociale. Ci siamo recati personalmente in Comune, ma ci hanno detto che sono tutti in ferie. Hanno rimosso la speranza di cambiamento mentre erano in ferie”, hanno aggiunto da Libera dopo la notizia della rimozione della storica edicola di Pisa.

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