Anche il corpo di Emanuela Orlandi potrebbe trovarsi sotto la Casa del Jazz a Roma: lo afferma Pietro Orlandi, fratello della ragazza scomparsa nel 1983, che avrebbe ricevuto una soffiata da un magistrato. In queste ore, infatti, si sta scavando sotto la Casa del Jazz, che sorge in quella che una volta era villa di Enrico Nicoletti, cassiere della banda della Magliana, alla ricerca del corpo del giudice Adinolfi, scomparso nel 1994. Le operazioni sono partite in seguito a una segnalazione dell’ex giudice Guglielmo Muntoni che a Il Giornale ha dichiarato: “Questa attività non è solo sul giudice Adinolfi. L’obiettivo è capire cosa si possa nascondere nell’antica e storica galleria che è sotto la Casa Jazz che trovammo trent’anni fa interrata. L’idea è che sia stata interrata per nascondere qualcosa ma c’è anche una botola di acceso che permetteva un recupero. Potremmo trovare dei corpi e uno dei corpi ipotizzati è quello del giudice Paolo Adinolfi: è una cosa che chiedo da 29 anni”.
Si ipotizza, quindi, che oltre al corpo del giudice potrebbero esserci altri cadaveri, tra cui anche quello di Emanuela Orlandi. Interpellato da La Presse, Pietro Orlandi ha rivelato: “Tempo fa un magistrato mi disse che secondo alcune sue ricerche il corpo di mia sorella si sarebbe potuto trovare lì. Ne era abbastanza convinto. Quando ho letto la notizia del ritrovamento ci ho ripensato subito”. Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, non esclude nulla: “Qualsiasi cosa possa trovarsi in quel tunnel è importante per non lasciare nulla di intentato”. L’avvocato ha poi ricordato che Pietro Orlandi “in passato aveva ricevuto una segnalazione che in quel tunnel potessero esserci i resti di Emanuela ma si tratta di una delle tante segnalazioni che riferivano di altri mille posti. Siamo nell’ambito della suggestione. Ogni approfondimento che viene fatto in relazione a una persona scomparsa è sempre positivo, che si tratti del giudice Paolo Adinolfi o di Emanuela Orlandi o di altre persone di cui non si cui non si conosce la fine”.