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    Papa Francesco: “Venti di guerra continuano a soffiare gelidi sull’umanità. Chi ha il potere faccia tacere le armi”

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 25 Dic. 2022 alle 16:36

    Papa Francesco: “Venti di guerra continuano a soffiare gelidi sull’umanità. Chi ha il potere faccia tacere le armi”

    “Venti di guerra continuano a soffiare gelidi sull’umanità”. Nel tradizionale messaggio prima della benedizione “Urbi et Orbi”, Papa Francesco ha ricordato i conflitti in corso in tutto il mondo, soffermandosi sulla guerra iniziata ormai dieci mesi fa in Ucraina.

    “Il nostro sguardo si riempia dei volti dei fratelli e delle sorelle ucraini, che vivono questo Natale al buio, al freddo o lontano dalle proprie case, a causa della distruzione causata da dieci mesi di guerra. Il Signore ci renda pronti a gesti concreti di solidarietà per aiutare quanti stanno soffrendo, e illumini le menti di chi ha il potere di far tacere le armi e porre fine subito a questa guerra insensata!Purtroppo, si preferisce ascoltare altre ragioni, dettate dalle logiche del mondo. Ma la voce del Bambino, chi l’ascolta?”, ha detto il pontefice, rivolgendosi ai 70mila fedeli che hanno riempito piazza San Pietro nel giorno di Natale.

    Secondo il pontefice, il mondo “sta vivendo una grave carestia di pace anche in altre regioni, in altri teatri di questa terza guerra mondiale”. Papa Bergoglio ha citato la Siria, “ancora martoriata da un conflitto che è passato in secondo piano ma non è finito”. Poi il Libano “perché possa finalmente risollevarsi, con il sostegno della comunità internazionale”. Preoccupazione è stata espressa anche per il Sahel, lo Yemen e per “le tensioni politiche e sociali” nel continente americano, “penso in particolare alla popolazione haitiana che sta soffrendo da tanto tempo”. Per la prima volta dalla repressione violenta delle proteste popolari, Francesco ha anche nominato pubblicamente l’Iran, chiedendo che la Repubblica islamica “cessi ogni spargimento di sangue”.

    Il Papa ha parlato di “un mondo malato di indifferenza, brutta malattia” che non accoglie Gesù, “anzi lo respinge, come accade a molti stranieri, o lo ignora, come troppo spesso facciamo noi con i poveri. Non dimentichiamoci oggi dei tanti profughi e rifugiati che bussano alle nostre porte in cerca di conforto, calore e cibo. Non dimentichiamoci degli emarginati, delle persone sole, degli orfani e degli anziani, saggezza di un popolo, che rischiano di finire scartati, dei carcerati che guardiamo solo per i loro errori e non come esseri umani”.

    Il papa ha invitato a spogliarsi di tutte quelle “zavorre” che impediscono di trovare una via per la pace: “l’attaccamento al potere e al denaro, la superbia, l’ipocrisia, la menzogna. Questi pesi”, ha detto Francesco, “impediscono di andare a Betlemme, escludono dalla grazia del Natale e chiudono l’accesso alla via della pace. E in effetti, dobbiamo constatare con dolore che, mentre ci viene donato il Principe della pace, venti di guerra continuano a soffiare gelidi sull’umanità”.

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