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    Domenica delle palme, Papa Francesco in piazza San Pietro: “Anche io ho bisogno delle carezze di Gesù”

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 2 Apr. 2023 alle 12:19

    Domenica delle palme, Papa Francesco in piazza San Pietro

    Dopo il ricovero al Gemelli per una bronchite infettiva, Papa Francesco questa mattina, 2 aprile 2023, è tornato in Piazza San Pietro per celebrare la domenica delle Palme. Il Pontefice è arrivato in una piazza gremita di fedeli a bordo della papamobile, attraversando l’area tra due ali di folla. L’auto scoperta si è fermata poi ai piedi dell’Obelisco, il Papa è sceso e ha dato avvio alla solenne celebrazione, benedicendo le palme. Ricordando il clochard tedesco morto qualche giorno fa sotto il Colonnato di San Pietro, “solo, abbandonato”, il Santo Padre ha sottolineato a braccio nel corso dell’omelia: “E’ Gesù per ognuno di noi. Tanti hanno bisogno della nostra vicinanza, tanti abbandonati. Anche io ho bisogno che Gesù mi accarezzi, mi avvicini a me, e per questo vado a trovarlo negli abbandonati, nei soli”.

    L’omelia del Papa

    Oggi ci sono tanti “cristi abbandonati”, ha detto il Papa nell’omelia sottolineando che “Gesù abbandonato ci chiede di avere occhi e cuore per gli abbandonati”. “Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a se stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; migranti che non sono più volti ma numeri; riservati rifiutati, persone catalogate come problemi – ha osservato -. Ma ci sono anche tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli, che può essere tuo papà, tua mamma, il nonno e la nonna abbandonati nei geriatrici; ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore e non trovano un’altra strada che il suicidio”.

    Gesù è morto in croce “per noi”. “Ecco che l’abisso del nostro male viene immerso in un amore più grande, così che ogni nostra separazione si trasforma in comunione, ogni distanza in vicinanza, ogni tenebra in luce. Il culmine della nostra miseria è abbracciato dalla misericordia. Ecco chi è Dio e quanto ci ama. Quanto gli siamo cari, quanto gli siamo costati cari!”, ha proseguito il Pontefice. “Possiamo chiederci, perché è arrivato a tanto? La risposta è una sola: per noi. Si è fatto solidale con noi fino al punto estremo, per essere con noi fino in fondo. Perché nessuno di noi si possa pensare solo e irrecuperabile”, ha aggiunto papa Francesco. “Ha provato l’abbandono per non lasciarci ostaggi della desolazione e stare al nostro fianco per sempre. Fratello, sorella – è l’esortazione del Santo Padre – l’ha fatto per me, per te, perché quando io, tu o chiunque altro si vede con le spalle al muro, perso in un vicolo cieco, sprofondato nell’abisso dell’abbandono, risucchiato nel vortice dei ‘perché’, ci sia speranza. Non è la fine, perché Gesù è stato lì e ora è con te: Lui, il Padre e lo Spirito hanno sofferto la lontananza dell’abbandono per accogliere nel loro amore ogni nostra distanza. Perché ciascuno di noi possa dire: nelle mie cadute, nella mia desolazione, quando mi sento tradito, scartato e abbandonato, Tu ci sei, Gesù; nei miei fallimenti sei con me; quando mi sento sbagliato e perso, quando non ce la faccio più, ci sei, sei con me; nei miei ‘perché’ senza risposta sei con me. Il Signore ci salva così, dal di dentro dei nostri ‘perché’. Da lì dischiude la speranza. Sulla croce, infatti, mentre prova l’estremo abbandono, non si lascia andare alla disperazione, ma prega e si affida”, ha concluso.

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