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    Padre denuncia il figlio 16enne che aveva picchiato un compagno di scuola: “Dove abbiamo sbagliato?”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 19 Ott. 2021 alle 18:17

    Padre denuncia il figlio 16enne che aveva picchiato un compagno di scuola

    Denuncia il figlio sedicenne che aveva picchiato un suo compagno di scuola di 14 anni: è accaduto a Castrolibero, in provincia di Cosenza. L’episodio, che risale ad alcuni giorni fa, è salito alla ribalta della cronaca non solo per il gesto del genitore, ma anche per una lettera che quest’ultimo ha scritto in cui ha espresso tutto il suo dolore per il grave episodio di cui si era reso protagonista il ragazzo.

    “Da poche ore abbiamo appreso, da nostro figlio, che è lui l’autore dell’aggressione al giovane di Castrolibero – ha scritto l’uomo – E, da quello stesso istante, il mondo ci è crollato addosso, con una sola certezza: quella di dover informare le Forze dell’Ordine”.

    “Il fatto, da qualunque angolazione lo si guardi, è di gravità inaudita. È grave per la giovane vittima, è grave per la sua famiglia, è grave per nostro figlio, è grave per nostra figlia che, frequentando quella stessa scuola, rischia di portare il peso di comportamenti non suoi e, se possibile, è ancora più grave per me e mia moglie, che stiamo vivendo il dramma di un fallimento. Perché in questo momento ci troviamo a sperimentare che quello del genitore è veramente il mestiere più difficile al mondo”.

    “Non facciamo altro che chiederci dove abbiamo sbagliato, dopo aver vissuto tutta la vita, e il nostro essere famiglia, guidati dai valori dell’accoglienza, della correttezza e del senso di responsabilità: valori lontani anni luce da queste azioni. Non so se avremo mai risposta a questa domanda, ma, proprio sulla base dei valori che ci guidano, riteniamo giusto che nostro figlio impari ad assumersi le sue responsabilità ed a rispondere delle sue scelte e delle sue azioni, sebbene ancora minorenne”.

    “Alla madre ed al padre della giovane vittima giunga il senso più profondo del nostro dolore per l’accaduto, – conclude l’uomo nella lettera – che è solo l’altra faccia di una stessa medaglia”.

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