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    “Jj4 non ha ucciso Andrea Papi”: la perizia che scagionerebbe l’orsa

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 8 Mag. 2023 alle 20:48

    “Jj4 non ha ucciso Andrea Papi”: la perizia che scagionerebbe l’orsa

    “Non è stata l’orsa Jj4 ad aggredire Andrea Papi”. Un’associazione animalista sostiene di avere le prove per scagionare l’animale catturato nelle scorse settimane in Trentino. Secondo una perizia citata dalla Leal Lega Antivivisezionista a uccidere il runner in Val di Sole sarebbe stato un orso maschio e non Jj4, destinata all’abbattimento in base alle ordinanze firmate dal presidente della provincia, il leghista Maurizio Fugatti.

    “Dalla relazione tratta dalla perizia veterinaria forense che perviene dal rappresentante legale di Leal Aurora Loprete si apprende che non è stata l’orsa JJ4 ad aggredire Andrea Papi ma si prova quanto segue”, riporta un comunicato dell’associazione, che ha depositato al Tar le perizie forensi realizzate dal dottor Roberto Scarcella e dalla dottoressa Cristina Marchetti. “‘La dentatura di un animale, per la medicina veterinaria forense, ha lo stesso valore delle impronte digitali umane e quindi la scienza in questa perizia smentisce le menzogne raccontate da Fugatti: nelle relazioni si legge infatti che: ‘Sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto’”.

    “Le femmine di orso”, prosegue il comunicato, “presentano infatti misure inferiori rispetto ai maschi sia come massa corporea sia come misure dentali e la relazione continua ancora aggiungendo altri dettagli: ‘Come correttamente riferito dal dottor Barbareschi, le ferite riscontrate non sono riconducibili ad una attività predatoria, il corpo, infatti, non presenta segni di consumo. La descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell’avversario’”.

    L’associazione mette anche in evidenza potenziali dubbi sull’identificazione dell’orsa stessa. “infine, facendo riferimento alle indagini molecolari, è d’obbligo una precisazione: ‘Essendo quella trentina una popolazione derivante da pochi soggetti capostipiti, sappiamo che essa è caratterizzata da una limitata variabilità genetica. Se da un lato varie fonti non ufficiali si esprimono con avverbi di non certezza (esempio: presumibilmente), dall’altro lato, al contrario i provvedimenti prospettati sul destino dell’orso lasciano dedurre che l’identificazione sia avvenuta con elevato grado di certezza’. La perizia termina con: ‘Relativamente alla natura dell’attacco, esso è riconducibile a un tentativo protratto di allontanamento e dissuasione da parte dell’orso sulla vittima. Anche relativamente a questo aspetto, le evidenze riscontrate non consentono di classificare l’azione lesiva né come un attacco deliberato né come una predazione’”.

    Gian Marco Prampolini, presidente di Leal, ha chiesto “l’immediata liberazione dell’orsa” e le immediate dimissioni di Fugatti e della sua giunta. “Al momento non è dato sapere cosa possa aver spaventato l’orso, ma la scienza scagiona le orse trentine; e la tipologia di attacco scagiona definitivamente tutti gli orsi”, ha detto.

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