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    Esclusivo TPI. Tutti chiusi in casa, ma non l’ordine dei medici di Roma. La denuncia: “Ci sono le elezioni e il presidente vuole far votare 43mila colleghi in presenza”

    Un po’ in tutta Italia c’è il divieto di assembramenti causa Covid, ma il presidente dell’Ordine dei medici di Roma convoca per il secondo turno delle elezioni di domenica 43mila colleghi in presenza in un'unica sede. Con il rischio di una bomba epidemiologica

    Di Anton Filippo Ferrari
    Pubblicato il 20 Nov. 2020 alle 12:51 Aggiornato il 20 Nov. 2020 alle 13:34

    ESCLUSIVO TPI – State a distanza. Restate a casa. In questi mesi tantissimi medici ci hanno raccomandato, giustamente, di evitare gli assembramenti per ridurre al minimo il rischio contagio da Covid-19. Assembramenti che però l’ordine dei Medici di Roma e Provincia rischia di creare tra pochi giorni. Per domenica 22 novembre è stata infatti convocata nella Capitale l’assemblea per il rinnovo del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Roma e Provincia. Online? No, in presenza. A denunciarlo pubblicamente, dopo un esposto in Procura, è stata a TPI la Lista Orgogliosamente Medici.

    Domenica oltre 43 mila tra medici e odontoiatri si potrebbero quindi presentare davanti alla sede romana dell’ordine per partecipare all’assemblea. Ovvio, è impossibile che tutti gli elettori si presentino. Ma qualche centinaia sì. Il tutto in barba al Dpcm del 3 novembre, varato dal Governo, che vieta assembramenti e riunioni.

    La convocazione

    Nel testo della convocazione delle assemblee elettorali per il quadriennio 2021-2024 si legge chiaramente che il tutto si svolgerà “presso la sede dell’Ordine, Via Giovanni Battista De Rossi 9, 00161 ROMA”. Di seguito il documento ufficiale pubblicato sul sito dell’ordine:

    Essendo andata “a vuoto” la prima convocazione, si è quindi proceduto a indire la seconda (domenica 22 novembre). Anche questa in presenza:

    L’esposto della Lista Orgogliosamente Medici

    “Il 17 novembre ho fatto un esposto inoltrato al Procuratore della Repubblica di Roma, al Ministro della Salute, alla Sindaca di Roma, al Prefetto e al Direttore Generale ASL Roma 1 per chiedere la tutela della salute di chi parteciperà all’assemblea elettorale”. Ci ha raccontato Giuseppe Lavra, medico ospedaliero con quasi 42 anni di servizio effettivo, capolista della Lista Orgogliosamente Medici.

    Per regolamento, le votazioni – come sono state programmate – prevedono un’unica convocazione. Per la prima tornata è previsto un quorum del 40 per cento; per la seconda del 20 per cento; per la terza un quorum quasi inesistente. Tutto parte dall’assemblea elettorale. Quella che si è convocata, non è una semplice votazione come quando si va a votare al seggio per le comunali o le regionali… È una convocazione di assemblea elettorale la quale prevede, sempre per legge, un preambolo che anticipa tutte le successive procedure tra cui la nomina degli scrutatori e il seggio che viene nominato tra le persone più anziane presenti in quel momento. Poi l’insediamento con tanto di presidente e così via”, ha spiegato a TPI.

    Il dottor Lavra, già presidente dell’Ordine, ha poi aggiunto: “Teoricamente all’assemblea possono partecipare tutti i convocati (circa 44 mila) come pochissimi… Domenica scorsa, per la prima tornata che poi è andata abortita, eravamo una ventina di persone in presenza. Eravamo davanti alla sede dell’ordine, sul marciapiede antistante. Eravamo solo una ventina perché io mi sono sgolato con il consiglio uscente che ancora non aveva capito cosa bisognava fare… Altrimenti saremmo stati almeno almeno 60. Ho anche chiesto ufficialmente e fatto mettere a verbale che è tutto illegittimo e che la smettessero con questa pantomima. Dal 3 novembre infatti interviene il Dpcm, la circolare del Ministero della Salute e il Decreto Ristori del 9 novembre… Ormai la situazione è quella che è…”.

    Tutto risolto? Affatto. Domenica rischiano di presentarsi ben più di 60 persone. “Dato che si è sparsa la voce che non c’è l’intenzione di abortire l’assemblea e c’è invece quella di formare il seggio, che una volta che si insedia è buono anche per la terza tornata (quella decisiva), prevedo – in maniera pressoché certa – che ci saranno 300-400 persone senza distanziamento, senza nulla. Come fai a fare un’assemblea reale per strada, davanti al cancello dell’ordine? Stiamo parlando di centinaia di persone che domenica mattina ci saranno per sostenere la propria tesi”. Un vero e proprio assembramento e quindi un grosso rischio per la salute dei medici con una pandemia in corso.

    “Noi – ha concluso Lavra a TPI – siamo contrari a tutti questi passaggi. Il Dpcm del 3 novembre vieta riunioni e assembramenti. Per noi il tutto non può essere fatto in presenza fisica ma online come per altro è previsto dal regolamento e dalla legge che ha normato questo percorso”.

    Una richiesta che, come confermato anche dal dottor Francesco Saliceti, non sta trovando risposta da parte “della presidenza uscente che sta facendo nicchia. Ci saranno medici di famiglia, ospedalieri… Siamo a contatto con bombe virali tutti i giorni. Oltre ad essere operatori in prima linea con relativi rischi, potremmo essere portatori di virus. Untori. Stiamo chiedendo a gran voce di fare le votazioni on line. È assurdo fare le votazioni in presenza. Un rinvio in sicurezza? Perché no. Quello che ci preme è mantenere una sicurezza. Mi sembra assurdo che noi che andiamo a predicare sicurezza, poi ci mettiamo in una situazione non sicura…”. Una follia in assoluto. Figuriamoci per una categoria che, in questo momento, non può permettersi perdite.

    La posizione dell’Ordine dei Medici di Roma

    Abbiamo contattato l’Ordine dei Medici di Roma che ci ha fatto sapere che domenica 22 novembre tutto si svolgerà nel massimo rispetto delle regole dato che si ha ben presente l’importanza della tutela della salute. Inoltre, essendo tutti gli iscritti dei medici responsabili si è certi dell’autodisciplina. All’esterno della sede sarà inoltre presente la polizia che monitorerà il tutto e farà rispettare i distanziamenti. Sul perché non si sia pensato di effettuare le votazioni online, ci è stato risposto che per farlo è necessario avere una piattaforma. Nelle scorse settimane ne sono state presentate diverse, ma nessuna è stata validata dalla federazione nazionale.

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