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    Impagnatiello confessa, poi si specchia e si sistema il cappellino: “Iniziamo, dai”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 5 Giu. 2023 alle 09:18 Aggiornato il 5 Giu. 2023 alle 20:34

    Omicidio Giulia Tramontano, la confessione di Alessandro Impagnatiello

    È la notte tra mercoledì e giovedì quando Alessandro Impagnatiello viene portato in questura con l’accusa di aver ucciso la sua fidanzata Giulia Tramontano: a svelare i retroscena della sua confessione è il Corriere della Sera, che ricostruisce i dettagli dell’interrogatorio.

    Accusato di omicidio aggravato, procurato aborto e occultamento di cadavere, il barman, che si presenta agli inquirenti come il “responsabile del bar dell’hotel Armani”, confessa di aver ucciso per lo stress che quella situazione gli aveva creato anche sul lavoro dove era stato soprannominato “il lurido“.

    Prima di verbalizzare, il pm gli chiede se vuole un bicchiere d’acqua. “Sono pronto, incominciamo, dai” è la risposta di Impagnatiello, che inizia a ricostruire i dettagli dell’omicidio.

    “Parte spedito, parla senza pause, non piange. Quando arriva alle parti più crude distende la schiena, impettito” si legge sul Corriere della Sera.

    Gli inquirenti, secondo cui Impagnatiello è un “narcisista manipolatore”, lo accusano di omicidio aggravato, procurato aborto e occultamento di cadavere.

    Lui rimane impassibile e “prima di salire in macchina”, racconta ancora il quotidiano, “si ferma davanti a una vetrata. Si specchia nel riflesso e sistema minuziosamente il cappellino da baseball beige di sbieco”.

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