Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Pensionata uccisa a colpi di chiave inglese per 3 euro: l’assassino confessa dopo due settimane in carcere

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 11 Feb. 2019 alle 10:48 Aggiornato il 11 Feb. 2019 alle 11:02

    Daniele Ermanno Bianco, il muratore 40enne che da due settimane è rinchiuso nel carcere di XX, alla fine è crollato. Ha confessato di aver ucciso Anna Picato, pensionata di 70 anni.

    L’uomo ha ammesso di aver ucciso l’anziana a colpi di chiave inglese davanti alla chiesa di Barge, in provincia di Cuneo, lo scorso 23 gennaio.

    Confessato anche il movente: per denaro. Il tutto per la misera cifra di 3 euro e 20 centesimi, il resto della colazione al bar appena consumata dalla donna. “E con quei soldi”, ha raccontato agli inquirenti, “mi sono andato a comprare una birra”.

    L’uomo è in carcere dalla mattina del 23 gennaio: agli inquirenti sono bastate appena 15 ore di indagini per far scattare il fermo di quello che ora è da considerare a tutti gli effetti colpevole dell’efferato omicidio.

    Omicidio Barge | La cronaca

    Barge, provincia di Cuneo. Anna Piccato, 70 anni, si reca in un bar per fare colazione. Paga con 5 euro. Esce con in tasca il resto, 3 euro e 20 centesimi. 

    Fuori, ad attenderla, c’è Daniele Ermanno Bianco, muratore di 40 anni. L’uomo la aggredisce a colpi di chiave inglese per rubarle la misera somma; la donna crolla a terra, senza vita. 

    Ad incastrare l’assassino le tracce di  sangue trovate sulle scarpe e all’interno dello zaino dell’uomo.

    Portato in caserma dopo poche ore, Bianco ha confessato solo a distanza di due settimane: durante i precedenti interrogati si era contraddetto molte volte e, come ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri, Rocco Italiano, “non è mai riuscito a giustificare la sua presenza, a quell’ora del mattino, nei pressi del luogo dell’omicidio”.

    Intanto continuano le ricerche dell’arma del delitto e del giubbotto indossato da Bianco durante l’omicidio: ma le due “prove fondamentali in sede di processo”, hanno spiegato gli inquirenti, “non sono ancora state rinvenute” in quanto il muratore, come dichiarato, le avrebbe gettate in un cassonetto poi svuotato dai netturbini prima della scoperta del cadavere di Anna Piccato.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version