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    Nuovi esami sul corpo di Willy Monteiro: i fratelli Bianchi puntano a uno sconto di pena

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 18 Ott. 2022 alle 12:35 Aggiornato il 18 Ott. 2022 alle 12:37

    Gli avvocati di Gabriele Bianchi, condannato all’ergastolo insieme a suo fratello Marco per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro, hanno ottenuto dalla Corte d’Assise di Frosinone una nuova consulenza sul corpo del giovane capoverdiano ucciso di botte la notte del 6 settembre 2020: ci sarà un esame dei “vetrini istologici preparati a seguito dell’esame autoptico”, effettuato da un consulente medico dei legali alla presenza del consulente della procura di eventuali altre parti interessate. L’obiettivo dei difensori è mettere in discussione i motivi della morte della vittima, che si ritiene essere sopraggiunta per arresto cardiaco in seguito ad un calcio frontale sferrato proprio da Gabriele Bianchi al torace di Willy.

    Il tutto in preparazione al processo di Appello, dove i condannati puntano a uno sconto di pena. Gli altri due imputati in primo grado, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, amici dei fratelli Bianchi, sono stati condannati rispettivamente a 23 e 21 anni di reclusione. A riaprire il caso una incongruenza apparsa nelle motivazioni della sentenza: “Il professore Saverio Potenza (consulente medico legale della Procura, ndr), che nella relazione scritta aveva ricondotto tali lesioni ad un colpo al torace, nella deposizione dibattimentale ha invece descritto un colpo alla schiena. È però convincimento della Corte che tale indicazione sia frutto di un evidente errore del consulente del pm. E questo non solo per quanto egli stesso aveva scritto nella relazione depositata, quanto soprattutto per altri convergenti elementi”.

    Un dettaglio che potrebbe diventare dirimente in Appello tra l’accusa di omicidio volontario e quella di omicidio preterintenzionale, che porterebbe a un calcolo al ribasso della pena. Secondo i giudici di primo grado, invece, Gabriele Bianchi: “Sapeva di sferrare contro il povero Willy un colpo che, in quanto vietato dalle regole delle arti marziali, era potenzialmente mortale”. Ancora, gli avvocati puntano al riconoscimento della presenza di dna di Samuele Cenciarelli, amico di Willy anche lui picchiato quella sera, sulla scarpa di Francesco Belleggia: sarebbe un indizio del fatto che il complice, indicato dai fratelli Bianchi come l’autore dei colpi mortali inferti a Willy, abbia partecipato attivamente al pestaggio.

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