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    Napoli, niente appartamento in affitto perché lesbiche: “Solo coppie etero”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 9 Giu. 2022 alle 09:05

    Si sono viste rifiutare l’affitto dell’appartamento perché si trattava di una coppia di due donne. L’ennesima storia di discriminazione a sfondo omofobo arriva da Napoli. Rita, 28 anni, è in cerca da settimane di un appartamento da prendere in affitto nel centro storico napoletano insieme alla propria fidanzata. Finalmente aveva trovato l’abitazione adatta, se non fosse per la proprietaria che ha rifiutato di dare loro la casa in affitto dopo aver scoperto che Rita è lesbica e fidanzata.

    “Non ho nulla contro ma ospito coppie eterosessuali, e studenti puliti e referenziati”, ha risposto la proprietaria. Quando la ragazza, infatti, le ha detto che con lei non sarebbe andata a vivere un “lui” ma una “lei”, e che si tratta della sua fidanzata, la signora si è rifiutata di darle la casa. L’appartamento non è disponibile per le coppie omosessuali. Inutili i tentativi di Rita di farle capire che quello che stava dicendo non solo era profondamente ingiusto, ma anche illegale. “Così faccio io”, si è difesa la signora. “Poi voi potete trovare qualcosa per voi”.

    “Io sicuramente una casa la troverò, ma lei non credo possa mai reputarsi una brava persona, si vergogni”, ha replicato Rita, la quale ha poi denunciato l’increscioso episodio ad Antinoo Arcigay Napoli. “Mi sento davvero triste, arrabbiata, sconvolta, dal fatto che una persona nel 2022 abbia il coraggio di scrivere palesemente che nel suo appartamento possono alloggiare solo eterosessuali: ma scherziamo? Non sono una stupida e sono sicura che c’è gente su gente che pensa queste cose ogni giorno, la questione sconvolgente è che questo malsano pensiero venga esplicitato come un commento qualsiasi”, ha commentato la ragazza.

    “Davvero assurdo – ha commentato Daniela Lourdes Falanga, presidente di Antinoo Arcigay Napoli – quanto ci raccontano le ragazze lesbiche che ci hanno contattato per denunciare quanto accaduto. Una riflessione profonda va fatta su quanto, in questi mesi, Napoli stia perdendo in ambito culturale e di accoglienza. Una metropoli che negli anni ha visto illuminare le battaglie per le libertà civili, sta adesso retrocedendo e sta paurosamente lasciano a chiunque il libero arbitrio del sano e dell’insano. Ormai le associazioni di riferimento e i nuclei di libertà, sotto pressione e privi di un vero sostegno istituzionale, fanno un lavoro immane per garantire solidarietà e buone prassi, aiuti e conforto, ma va riproposta una sana interlocuzioni con le parti per ristabilire quell’ordine rivoluzionario e di Resistenza che stava cambiando le menti dei cittadini e delle cittadine”.

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