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    Egidio, 82 anni, morto di tumore il giorno dopo essere uscito dal carcere

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 11 Set. 2019 alle 13:01 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 13:39

    Morto di tumore il giorno dopo essere uscito dal carcere

    A 82 anni morto di tumore il giorno dopo essere uscito dal carcere. È la drammatica storia di Egidio, ex operaio con una vita travagliata per le difficoltà economiche e la necessità di spostarsi in giro per il mondo in cerca di lavoro, che ha perso la vita dopo aver trascorso gli ultimi 9 mesi in cella con un cancro. Era detenuto nel penitenziario di Parma. Ed era poi uscito dalla struttura per una detenzione domiciliare ospedaliera, 24 ore prima del decesso.

    La sofferenza di Egidio ricorda quanto possano diventare un calvario le cure per i detenuti e le del sistema giustizia in Italia. La vicenda è stata raccontata dall’Agi. E all’agenzia di stampa l’avvocato di Egidio, ha spiegato che nessuno ha una colpa precisa che all’anziano sia andata così, ma certo il detenuto “che spesso doveva attaccarsi a una macchinetta per respirare”, non doveva finire in una prigione.

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    Egidio era stato condannato nel 2017 a tre anni e mezzo di carcere dal Tribunale di Ancona per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nel 2012 era stato trovato un uomo dentro a un baule legato sopra al suo furgone, sbarcato in Italia con un traghetto partito dalla Grecia. Al suo difensore l’anziano aveva giurato di aver caricato il bagaglio sotto minaccia di morte da parte di un uomo, non immaginando il contenuto. “Dopo essere stato denunciato – ha detto ancora il legale dell’anziano all’Agi -, il mio assistito non ha più ricevuto notizie di quel procedimento perché ha cambiato domicilio dimenticandosi di comunicarlo alla magistratura”.

    Egidio era una soggetto debole. Come raccontato da Il Dubbio, in Italia, dove era tornato dal Sudamerica (emigrato in Argentina a 17 anni per lavorare come operaio saldatore), era rimasto solo, con un unico fratello di qualche anno più giovane, come lui nullatenente. Se avesse comunicato il cambio di domicilio un avvocato avrebbe potuto chiedere il patteggiamento ed evitare il carcere, oppure fare appello, fermando l’esecuzione della pena.

    Ma l’anziano si è ricordato dell’accaduto solo quando, subito dopo la sentenza, sono andati a prenderlo nell’alloggio popolare dove viveva, solo per rinchiuderlo in carcere. L’avvocato non ha potuto far altro che prenderne, essendo il reato ostativo e non permettendo quindi di evitare il carcere, salvo gravi problemi di salute.

    Solo il giorno prima della morte, avvenuta il 6 settembre, il magistrato di Sorveglianza ha autorizzato la detenzione domiciliare in ospedale per Egidio.

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