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    Caso David Rossi, Monteleone (Le Iene) rinviato a giudizio per diffamazione ai danni dell’ex consigliere di Banca Mps

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 30 Mag. 2020 alle 17:32 Aggiornato il 1 Giu. 2020 alle 15:29

    Monteleone rinviato a giudizio per un servizio de Le Iene sul caso David Rossi

    Il gup di Torino Silvia Salvadori ha disposto il rinvio a giudizio dell’inviato del programma Le Iene Antonino Monteleone per il reato di diffamazione aggravata ai danni dell’avvocato Michele Briamonte, ex consigliere di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena (Mps), consulente della Banca vaticana (lo Ior) e managing partner dello Studio Grande Stevens. Al centro della vicenda giudiziaria c’è un servizio mandato in onda dalla trasmissione di Italia 1 nel novembre 2017, in cui Briamonte veniva accostato a fatti inerenti alla misteriosa morte di David Rossi, responsabile della comunicazione di Mps, morto precipitando dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013. Due giorni prima dell’incidente Rossi aveva comunicato ai vertici dell’istituto di voler andare a parlare con i magistrati che indagavano sul Mps.

    Secondo l’accusa formulata dalla procura di Torino, attraverso il pm Livia Locci, Antonino Monteleone avrebbe assemblato artificiosamente alcune dichiarazioni rese dagli intervistati nel suo servizio, e registrate in segreto, montandole in modo da offrire una versione fuorviante dei fatti. Il Giudice ha ammesso la costituzione di parte civile, presentata dall’Avvocato Nicola Menardo: “Lo scopo di questa iniziativa giudiziaria è quello di contrastare fake news che non hanno nulla a che fare con la verità. Affronteremo il processo con questo obiettivo”, ha commentato Menardo al Fatto Quotidiano.

    Lo staff della trasmissione dal canto suo si è dichiarata serena. “Non ci preoccupa il rinvio a giudizio. Perché prima di andare in onda facciamo verifiche molto accurate. È molto di più il tempo che occupiamo a fare verifiche con gli avvocati che quello che passiamo a fare il programma”, ha detto David Parenti, ideatore e responsabile degli autori de Le Iene, ad Adnkronos. Antonino Monteleone ha seguito da vicino il caso della morte di David Rossi nell’ambito dell’inchiesta “Suicidio o omicidio?”, che ha cercato di dimostrare quanto affermano gli stessi famigliari dell’uomo, ovvero che non si sia trattato di un suicidio, come concluso per ben due volte dalla procura di Siena, bensì di un omicidio. Secondo le interviste e le ricostruzioni contenute nei servizi di Monteleonele, le indagini sulla morte del capo della comunicazione sarebbero state condizionate da inconfessabili legami e da situazioni personali che esponevano i protagonisti a pressioni illecite.

    La figlia di David Rossi, Carolina, in un’intervista rilasciata a noi di TPI a marzo 2018, 5 anni dopo la morte del padre, ha affermato: “Sono convinta che si sia trattato di omicidio, e lo sono perché ho visto gli elementi”. “Non ho bisogno di appellarmi alla solita frase che si dice in questi casi: ‘non l’avrebbe mai fatto’. All’inizio ho creduto che ogni familiare di una persona che compie un gesto volontario di questo tipo si sentisse tradita. Io rientravo in questo gruppo. Quando poi abbiamo iniziato a vedere le incongruenze mi sono fatta delle domande e mi sono data delle risposte”, ha detto Carolina.

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