Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Violenza sessuale in stazione a Milano: “Mi ha violentata finché sono svenuta”

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 29 Apr. 2023 alle 12:19 Aggiornato il 29 Apr. 2023 alle 12:21

    “Mi ha afferrato la mano destra, mi ha trascinato nei giardinetti, con forza mi ha abbassato i jeans e mi ha violentata per mezz’ora. Poi ho perso i sensi”. Questo il terribile racconto della donna francese di origini marocchine di 36 anni violentata giovedì mattina in stazione centrale a Milano.

    Dopo le cure delle dottoresse e delle psicologhe della Mangiagalli, ancora sotto shock, la vittima ha ripercorso con gli investigatori della Polfer le tre ore drammatiche che ha vissuto in balia di Fadil M., un 27enne marocchino senza fissa dimora che l’ha agganciata, aggredita e picchiata vicino allo scalo ferroviario, abusandone ripetutamente.

    “All’1.30, dopo la chiusura della stazione, sono uscita in piazza Luigi di Savoia – il racconto della ragazza -. Sono stata avvicinata da un mio connazionale, mi ha confidato di essere originario anche lui del Marocco. Abbiamo parlato per alcuni minuti. Gli ho detto che sarei andata in Francia. ‘Anche io devo andare in Francia’, ha risposto lui”. Una conversazione apparentemente amichevole. Nel giro di pochi minuti però tutto è cambiato. “Mi ha afferrato la mano, mi ha trascinato nei giardinetti, con forza mi ha abbassato i jeans e mi ha violentata. E’ durata mezz’ora, io ho perso i sensi”. Al suo risveglio, l’uomo cerca di violentarla di nuovo, lei cerca di resistere, “stringevo le gambe, mi ha preso a schiaffi”.

    Sono le 5 del mattino, ma la violenza non è ancora finita. Tutto continua all’interno della stazione, dove vittima e aggressore vengono ripresi mentre camminano nel corridoio delle biglietterie. “Mi ha trascinato dentro la stazione ferroviaria – ha proseguito la vittima – nell’atrio mi ha aggredito nuovamente cercando di baciarmi sulla bocca e sul collo. Mi sono difesa, gli ho dato due calci al fianco, lui mi ha trascinato nell’ascensore”.

    Lui la stringe, la palpeggia, prova a baciarla. La vittima riesce a resistere al tentativo di consumare un rapporto sessuale completo e finisce a terra. Tenta di allungarsi fino al pulsante dell’allarme ma non ci arriva. L’aggressore ha il dito medio della mano destra fasciato, la ferita si riapre, lui la mostra alla 36enne: “Hai visto cos’hai fatto?”.

    C’è un nuovo approccio, un altro ancora, la vittima reagisce, mette le mani sul volto del suo violentatore per allontanarlo e in cambio riceve una serie di schiaffi. Finiscono a terra in corridoio, alcuni viaggiatori li notano ma – incredibilmente – passano oltre. Finché un uomo non sente le grida della vittima e avverte un vigilante.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version