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    Milano, minorenne si vendica dello stupro accoltellando l’autore: arrestata con il fidanzato e un amico

    L'aggressione avvenuta il 12 novembre scorso alla stazione ferroviaria di Novate Milanese

    Di Donato De Sena
    Pubblicato il 25 Giu. 2020 alle 14:26 Aggiornato il 25 Giu. 2020 alle 15:40

    Milano, minorenne si vendica dello stupro accoltellando l’autore

    Una ragazza minorenne, per vendicare una violenza sessuale di gruppo subita nel gennaio 2019 dopo una serata in discoteca, ha pianificato con il fidanzato e un amico un agguato nei confronti di uno dei violentatori, un pachistano di 19 anni, accoltellato il 12 novembre 2019 alla stazione ferroviaria di Novate Milanese, in provincia di Milano.

    I carabinieri di Rho hanno eseguito due diverse ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari: hanno arrestato i tre italiani per tentato omicidio, tentata rapina e porto abusivo d’armi; e tre pachistani maggiorenni per violenza sessuale di gruppo.

    L’aggressione

    Il 19 novembre scorso la vittima dell’agguato, il 19enne pachistano, fu trovato seduto su una panchina della stazione di Novate Milanese con una profonda coltellata al fianco,. Fu poi soccorso dal 118 intorno alle 20. Durante le indagini è emerso che il giovane era stato aggredito da due ragazzi mentre si trovava in compagnia di una minorenne.

    La ragazza, ascoltata come testimone, ha spiegato di aver incontrato il pachistano per comprare un iPhone da regalare al fidanzato, rivelando anche che il venditore aveva abusato di lei alcuni mesi prima. Secondo il suo racconto, il fidanzato e un amico l’avrebbero sorvegliata durante quell’incontro, sapendo della violenza. Quando il pachistano ha tentato di molestarla di nuovo, ha raccontato la giovane, i due sono intervenuti dando il via a una colluttazione.

    A quel punto il 19enne avrebbe estratto un coltello e nella concitazione si sarebbe ferito accidentalmente da solo. I ragazzi hanno confermato questa versione, smentita però dagli accertamenti, che hanno avvalorato invece quella di un piano architettato per vendicarsi. I tre pensavano di provocare soltanto una ferita al ragazzo che invece ha rischiato la vita. Se non fosse stato operato d’urgenza all’ospedale Niguarda, sarebbe morto.

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