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    Milano, mamma si butta dall’ottavo piano con la figlia di due anni tra le braccia

    La donna è morta, la piccola è rimasta miracolosamente viva ed è ricoverata in terapia intensiva al Niguarda

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 24 Set. 2019 alle 15:10 Aggiornato il 24 Set. 2019 alle 15:27

    Mamma si butta dalle scale con la figlia a Milano

    Ha preso la sua bambina di due anni tra le braccia e, terrorizzata da quello che le riservava il futuro, si è buttata dall’ottavo piano nella tromba delle scale di un palazzo di viale Regina Margherita, in centro a Milano. Un gesto premeditato, quello della mamma di 43 anni, perché temeva che le togliessero la figlia.

    Lo ha scritto sui social, dove ha lasciato il suo ultimo messaggio, e su un biglietto che hanno trovato nella sua borsa. La donna è morta sul colpo, la piccola, invece, si è miracolosamente salvata.

    La bambina adesso è intubata e ricoverata in terapia intensiva all’ospedale Niguarda. Arrivata con una frattura al bacino, lesioni alla milza e contusioni polmonari, ha subito alcuni interventi e la prognosi resta riservata. Anche se per i medici non sarebbe in pericolo di vita.

    Le indagini sui motivi del gesto

    Gli investigatori hanno pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un gesto volontario. La donna ha lasciato un messaggio d’addio su Instagram, mentre in borsa aveva un altro biglietto che gli inquirenti stanno analizzando.

    Quando la donna è arrivata davanti all’edificio signorile di viale Regina Margherita, si è rivolta alla portinaia chiedendo di un ufficio legale che si trova a piano terra. Ma forse era stato solo un pretesto per poter entrare.

    La mamma di Milano, infatti, non si è diretta verso lo studio ma è salita all’ottavo piano e da lì si è gettata nella tromba delle scale con la figlia tra le braccia.

    La donna, che abitava in quella zona, potrebbe avere scelto quel palazzo per farla finita assieme alla bambina proprio per la sua altezza. Anche perché, stando a quanto ricostruito nei momenti successivi alla tragedia, sembra che non conoscesse nessuno nella palazzina. Nemmeno i due avvocati che hanno là gli studi legali, uno dei quali si occupa, tra le altre cose, di diritto di famiglia.

    Si parla di una situazione familiare difficile, tanto che la donna era già in contatto con degli assistenti sociali. A quanto pare, la donna temeva che le avrebbero tolto la bambina per affidarla ad altri.

    Una situazione che non voleva vivere di nuovo. Dopo essere stata sposata con l’erede di una nota famiglia di industriali milanesi, le avevano già tolto i due figli avuti dal primo matrimonio, di 11 e 8 anni.

    Tra le prime informazioni raccolte, è stato detto anche che la donna avesse avuto problemi di tossicodipendenza in passato. Ma sembra che avesse accettato di sottoporsi anche a delle analisi che non avevano riscontrato la presenza di cocaina nel sui sangue.

    Il padre della bambina, però, aveva detto ai suoi legali che la mamma era pericolosa e per questo stava andando avanti con una causa per l’affidamento.

    Milano, mamma e figlia giù dalle scale: il racconto dei testimoni

    Quando la mamma si è buttata giù dalle scale di quel condominio a Milano agli inquilini, che hanno sentito un tonfo, è sembrato che “fosse caduto un armadio”. Ma quando si sono affacciati dalla tromba delle scale, hanno visto la terribile scena. In sette hanno chiamato il 118.

    Una delle impiegate degli studi legali dello stabile, quello che si trova al piano terra, è intervenuta subito per allontanare la bambina dal copro della madre, stando a quanto racconta il Corriere di Milano. L’ha staccata dal corpo, l’ha presa in braccio e le ha sussurrato: “Vieni, piccola. Non stare qui”.

    Adesso, la preghiera perché la bambina si salvi è un coro che unisce tutta la città di Milano. E non solo.

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