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    Messa in mare a Crotone: parroco indagato per offesa a confessione religiosa

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 27 Lug. 2022 alle 13:26 Aggiornato il 27 Lug. 2022 alle 14:18

    Indagato don Mattia Bernasconi, il prete della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano che ha celebrato una Messa in mare domenica scorsa a Crotone, in località Alfieri. Il prete, a petto nudo e con il corpo in acqua, ha utilizzato un materassino gonfiabile come altare. Le immagini in poco tempo sono diventate virali. Il parroco è indagato per offesa a confessione religiosa.

    Secondo quanto appreso dagli ambienti giudiziari, la decisione del procuratore Giuseppe Capoccia sarebbe scaturita dall’esame di articoli e foto della messa apparsi soprattutto sui social, che avrebbero arrecato offesa alla religione cattolica. La discussa Messa a mare è avvenuta al termine di un campo di volontariato dell’associazione Libera. Il sacerdote, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati, si è scusato per l’accaduto: “Chiedo scusa, non era assolutamente mia intenzione banalizzare l’Eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo”, ha scritto il prete in una lettera pubblicata sul sito della parrocchia.

    “Si trattava semplicemente della Messa a conclusione di una settimana di lavoro con i ragazzi che hanno partecipato al Campo e il contesto del gruppo (ragazzi che per una settimana hanno celebrato e lavorato con me) mi è sembrato sufficientemente preparato per custodire la sacralità del Sacramento anche nella semplicità e nella povertà dei mezzi”, ha aggiunto don Mattia. Secondo quanto ricostruito, nell’ultimo giorno di campeggio, il gruppo voleva trascorrere una giornata al mare e avevano pensato di celebrare la Messa nella pineta di un campeggio, ma lo spazio era occupato. “Faceva molto caldo – ha spiegato il prete – e così ci siamo detti: perché non fare messa in acqua? Una famiglia ci ha sentito ed ha messo a disposizione il loro materassino che abbiamo trasformato in altare. È stato bellissimo”.

    E ancora: “I simboli sono forti e parlano a volte anche in maniera diversa da come vorremmo. È stato ingenuo da parte mia non dare ai simboli il loro giusto peso. Vi assicuro che non sono mancate l’attenzione e la custodia alla Parola e all’Eucarestia, ma fuori contesto la forma è più eloquente della sostanza e un momento di preghiera vissuto con intensità e significato dai ragazzi lì presenti ha urtato la Fede di molti: ne sono profondamente amareggiato”. Il parroco al termine della missiva ha ribadito le sue scuse: “Chiedo umilmente scusa dal profondo del cuore anche per la confusione generata dalla diffusione mediatica della notizia e delle immagini – ha concluso -: non era assolutamente mia intenzione che avesse tale risalto”.

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